L'APPELLO

La battaglia di Olimpia Orioli: "Verità sulla morte di mio figlio Luca e di Marirosa"

La donna lucana ad Alpignano, ospite della Biennale della Legalità, per raccontare la sua lotta per la giustizia lunga 36 anni

Olimpia Orioli porta la sua storia di madre che dal 1988 lotta per sapere come suo figlio Luca e la sua fidanzata Marirosa Andreotta siano morti nella casa di Policoro. Ad Alpignano per uno degli appuntamenti della Biennale della legalità, l'evento organizzato dall'associazione Calabresi per la legalità, che andrà avanti fino a domenica, 21 aprile, l'83enne continua a chiedere giustizia sull'oscura tragedia di Policoro. Il dubbio è che i due giovani siano stati uccisi per aver visto qualcosa che non dovevano vedere “Abbiamo cercato di far riaprire il caso sulla scorta di un dubbio affermato prima e di una verità affermata dopo e invece la procura chiude di nuovo il caso in 15 giorni” racconta la donna.

Su chi ci sia dietro questo mistero Orioli è netta: “Lo sapranno quelli che hanno cancellato quella notte tutte le prove perché la scena è stata cammuffata se non ci fossero stati dei giochi potenti sapremmo la verità. Ci sono anche personaggi del mondo cattolico che sanno e però non parlano e io continuo a lottare” dice lei. Cittadina onoraria di Alpignano, rinnova il suo messaggio rivolto soprattutto ai più giovani che in migliaia di appuntamenti in questi 36 anni ha incontrato: “Dico a loro che non devono mai mollare perché io sono riuscita a non farlo perché ho questa grande fede in Dio, nell'uomo e nella giustizia - aggiunge - Dico ai giovani dico date vita a questa donna alla lotta di questa donna per la giustizia e date vita a Luca che chiede verità per la sua mamma”.

Intervista a: Olimpia Orioli, madre di Luca, morto nel delitto di Policoro