Il Ministero: No alla sede di via Oberdan. Decaro: Procedura d'urgenza

Si è in attesa della motivazione ufficiale. Per il Sindaco di Bari Antonio Decaro è necessaria la procedura d'urgenza

Il Ministero: No alla sede di via Oberdan. Decaro: Procedura d'urgenza
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Il Ministero della Giustizia ha reso noto che è stata annullata l'aggiudicazione dello stabile di via Oberdan, ex sede Inpdap come sede sostitutiva e provvisoria del tribunale penale. Lo comunicano le Camere penali. Al momento il Ministero non ha fornito una motivazione dell'annullamento. Il palazzo lo ricordiamo era finito al centro di polemiche per l'acquisto da parte di una società pochi giorni prima della dichiarazione di inagibilità della sede di via nazariantz
Il servizio di Claudia Bruno
"Ancora una volta avevamo ragione, quando abbiamo chiesto la procedura di urgenza con dichiarazione dello stato di emergenza" per l'individuazione di una sede unica destinata ad accogliere gli uffici giudiziari penali baresi, "perché ritenevano che la procedura ordinaria non ci avrebbe consentito di trovare una soluzione in tempi rapidi". Lo dichiara il sindaco di Bari, Antonio Decaro, con riferimento alla decisione del Ministero della Giustizia di revocare l'aggiudicazione della indagine di mercato per il Palagiustizia all'immobile di via Oberdan. "Addirittura a due settimane dalla scadenza per lo sgombero di via Nazariantz - continua il sindaco - non abbiamo l'edificio. Se l'Inail non ci chiederà la proroga, il 31 agosto si dovrà uscire da via Nazariantz e allora metteremo definitivamente in crisi e in ginocchio la giustizia penale a Bari". A sollecitare l'Inail, ente proprietario del palazzo dichiarato inagibile per rischio crollo, perché chieda al Comune una proroga dei tempi per lo sgombero è stato il procuratore, Giuseppe Volpe, sulla base di una nuova consulenza tecniche che evidenzia una riduzione del rischio di cedimento dell'immobile dopo l'alleggerimento dei carichi pesanti dai piani superiori. "Guardando anche a quello che è successo a Genova, valuteremo con molta attenzione la perizia, - dice Decaro - e, in caso di richiesta di proroga, condivideremo la decisione con i datori di lavoro (presidente del Tribunale e procuratore, ndr) e con il ministro Bonafede". "L'unica cosa positiva della decisione del Ministero - conclude il sindaco di Bari - è che non è stato scelto un immobile che non piaceva sia agli avvocati che ai magistrati. Tutto il resto è un problema, perché a 15 giorni dallo sgombero siamo ancora senza un sede".
Nella nota il Ministero della Giustizia chiarisce che hanno avuto "esito negativo" gli "ordinari controlli amministrativi riguardanti il possesso dei requisiti e l'assenza di cause di esclusione, come dichiarati in sede di iniziale offerta". Non è specificato quali siano le motivazioni precise della revoca, invocata nelle scorse settimane da avvocati e personale amministrativo. In sede di Conferenza permanente, infatti, i penalisti e i responsabili per la sicurezza dei lavoratori di Procura e Tribunale penale di Bari, avevano evidenziato alcune criticità dell'immobile di via Oberdan, sia dal punto di vista ambientale, per la presenza di un'area vicina sotto sequestro "perché non bonificata dalle particelle di amianto esistenti", sia logistico per questioni di viabilità, traffico, parcheggio e per la presenza di un passaggio a livello lungo la via principale di accesso. L'attività degli uffici di via Arenula prosegue ora per l'individuazione di un nuovo immobile per ospitare la giustizia penale barese. L'altro edificio su cui si era concentrata l'attenzione del Ministero perché ritenuto idoneo dal punto di vista urbanistico all'esito dell'indagine di mercato è l'ex palazzo Telecom nel quartiere Poggiofranco, sul quale potrebbero iniziare subito gli accertamenti per l'eventuale aggiudicazione