I clan e il Foggia Calcio, De Zerbi replica "mai accettato imposizioni"

Dopo l'operazione che ha prodotto l'arresto di 30 presunti affiliati ai clan della Società Foggiana

I clan e il Foggia Calcio, De Zerbi replica "mai accettato imposizioni"
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 "Mai accettato imposizioni da nessuno, neppure dai dirigenti delle società in cui ho militato. A Foggia tutti sapevano che non ero influenzabile o ricattabile". Così l'ex tecnico rossonero, ora al Sassuolo, Roberto De Zerbi, in una nota affidata al suo legale, Eduardo Chiacchio, a proposito dell'inchiesta sulla mafia foggiana, accusata - tra l'altro - di aver esercitato pressioni sullla società e sul tecnico del Foggia Calcio per tesserare calciatori graditi al clan.
"Chi mi conosce, e a Foggia mi conoscono, sa che non sono manovrabile e non sono mai stato manovrato da nessuno. Dei due giocatori di cui si parla uno non lo conosco, l'altro giocava nella  Juniores ed è stato aggregato per arrivare a 20 in allenamento, che è il numero di giocatori di movimento che mi servono quando alleno, e ha giocato 9' l'ultima partita, che vincevamo 3-0, e l'anno dopo è andato in prestito", ha aggiunto l'allenatore neroverde. "Vorrei dire altre cose, ma è giusto che aspetti, e mi dà fastidio essere messo in mezzo: spero di essere ascoltato presto dalla Procura. Se qualcuno si è piegato ai voleri altrui non so, so che io non c'entro. A Foggia ho fatto l'allenatore, ho portato 30.000 persone in uno stadio dove andavano in 3mila, e poi sono stato mandato via perché tra me e la società c'era una visione diversa su tutto. Spero di chiarire la mia posizione il prima possibile, e di essere ascoltato in Procura, poi ognuno chiarirà la propria posizione in merito"