Norman Atlantic, il porto di Bari chiede il risarcimento dei danni

Il relitto da 4 anni è ormeggiato nel porto di Bari. Il giudice intanto respinge l'istanza per un nuovo sequestro della nave.

Norman Atlantic, il porto di Bari chiede il risarcimento dei danni
Rai
Doveva restare in porto solo per pochi mesi, ma il sequestro e la complessità delle indagini lo ha trasformato in una sorta di macabro monumento alla tragedia. Tra le parti civili al processo per il naufragio della Norman Atlantic che nel dicembre 2014 provocò 31 morti. c'è anche l'Autorità Portuale del mare Adriatico Meridionale. "Fino all'anno scorso - fa sapere il presidente Ugo Patroni Griffi - il relitto era ormeggiato alla banchina 12. Il calo del traffico crocieristico nello stesso periodo è stato del 38% con un notevole riverbero economico negativo per l'economia del territorio". Da quando la nave è stata spostata su un'altra banchina,  il molo è tornato nella sua piena operatività con una significativa ripresa delle attività. "E' giusto - sostiene Patroni Griffi - che il danno arrecato sia ripagato al porto e alla città". Nell'udienza preliminare in corso, oltre all'Autorità portuale, ci sono altre 60 parti civili tra sopravvissuti, familiari delle vittime, società e le associazioni Confconsumatori e Codacons.
Intanto il giudice dell'udienza preliminare ha dichiarato inammissibile la richiesta di nuovo sequestro probatorio della Norman Atlantic, formulata dalla Procura, su proposta delle parti civili. Il relitto  è stato dissequestrato il 30 aprile scorso su istanza dei difensori dell'armatore e della società proprietaria del traghetto, dopo "un lungo ed estenuante incidente probatorio" che, aveva spiegato lo stesso giudice dissequestrando la motonave, rendeva "non giustificabile il mantenimento del vincolo probatorio".  Tuttavia, sulla questione potrebbe esprimersi la Corte di Cassazione chiamata in causa nei giorni scorsi dai pubblici ministeri con un ricorso contro il dissequestro.