"Merito la pena di morte" dice al GIP il giovane che ha ucciso la fidanzata

L'uomo, interrogato per un'ora, ha confermato la confessione. Il Gip decide nelle prossime ore. La difesa ha chiesto la consulenza psichiatrica.

"Merito la pena di morte" dice al GIP il giovane che ha ucciso la fidanzata
rai
"Merito la pena di morte". Avrebbe detto così Francesco D'Angelo - il foggiano di 37 anni che ha confessato di aver strangolato la fidanzata Roberta Perillo giovedì scorso a San Severo - all'udienza di convalida davanti al Gip del Tribunale di Foggia, Maria Luisa Bencivenga. L'uomo è stato interrogato per un'ora e ha ribadito la confessione fornita giovedì notte al pubblico ministero Alessio Marangelli, dopo aver adagiato nella vasca da bagno il corpo della donna, uccisa al termine di una ennesima lite perché lei voleva lasciarlo. A quel racconto, confuso e con pochi ricordi, ha aggiunto solo qualche piccolo dettaglio in più, ovvero che giovedì pomeriggio era andato casa della fidanzata per restituirle alcuni oggetti e riprenderne altri vista la fine della loro relazione. Il Gip si pronuncerà nelle prossime ore: la Procura ha chiesto il carcere, la difesa non ha avanzato istanza di scarcerazione ma ha sollecitato una consulenza psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere dell'indagato. E' stato inoltre disposto che l'uomo venga sorvegliato a vista per il timore di gesti autolesionistici. D'Angelo è anche in attesa di giudizio per una denuncia di stalking: negli anni scorsi avrebbe molestato una dottoressa da cui, pare, fosse in cura. L'udienza preliminare è stata fissata a fine anno, la difesa punterà al proscioglimento
Il servizio di Maria Grazia Lombardi
L'intervista di Antonio Gnoni
"Ho dolore alle mani, credo di averla strangolata. Ricordo che stavamo litigando perchè non riusciamo a risolvere i nostri problemi". Sono alcuni passi della confessione shock di Francesco D'Angelo, il 37 enne di San Severo fermato dalla polizia con l'accusa di aver ucciso la fidanzata Roberta Perillo, di 32 anni. L'omicidio e' avvenuto nell'abitazione della vittima. Il corpo della donna e' stato trovato nella vasca da bagno, proprio dove il fidanzato aveva indicato agli agenti della questura di Foggia dove si è presentato dopo il delitto. Sentito dal sostituto procuratore D'Angelo, figlio di un noto medico, e' apparso molto confuso e al magistrato ha ribadito, più volte, di non ricordare molto di ieri pomeriggio. I due, stando ad una prima ricostruzione, si frequentavano da circa due mesi. Ieri pomeriggio avrebbero litigato per questioni personali: l'uomo avrebbe minacciato che si sarebbe gettato dal balcone e lei lo ha fermato. Poi la donna le avrebbe detto che "lui non l'aiutava a risolvere i loro problemi". Da quel momento D'Angelo ha un vuoto di memoria: non ricorda più nulla se non l'immagine della donna nella vasca da bagno senza vita e lui che provava a rianimarla. Non ricorda di averla strangolata ma lo pensa per via del dolore alle mani.
Preceduto da una telefonata del proprio legale, un 37enne di San Severo, Francesco D'Angelo, si è presentato in questura per confessare l'omicidio della propria fidanzata, avvenuto al termine di una lite. Un immediato sopralluogo della polizia ha permesso di riscontrare la notizia. La ragazza, Roberta Perillo, 32anni, è stata trovata senza vita in casa. Il ragazzo, in stato confusionale, è stato arrestato.