"I test rapidi non possono essere utilizzati per la diagnosi del Covid19"

E' quanto emerge dalla sperimentazione su 300 campioni. Troppo alto il rischio di "falsi negativi"

"I test rapidi non possono essere utilizzati per la diagnosi del Covid19"
TGR
"I test rapidi sierologici non possono essere utilizzati per la diagnosi di Covid-19, la diagnosi deve essere effettuata mediante test molecolari su tamponi nasofaringei". Lo dichiarano attraverso una nota la professoressa Maria Chironna, responsabile del laboratorio Igiene del Policlinico di Bari, centro di riferimento regionale Covid-19, e Angelo Paradiso, direttore scientifico Irccs Giovanni Paolo II di Bari, sulla base della valutazione effettuata su circa 300 campioni processati in parallelo (sangue e tampone) .  "I test rapidi per anticorpi anti-SARS-CoV-2 - spiegano - non sono adatti per la diagnosi di infezione, ma danno buone informazioni sulla risposta immunologica nei confronti del virus e possono essere utilizzati solo a complemento nell'algoritmo diagnostico. Dalla valutazione effettuata su circa 300 campioni processati in parallelo (sangue e tampone) è emerso che i test rapidi non sono sensibili quanto i test su tampone nasofaringeo e in particolare non evidenziano infezioni da SARS-CoV-2 in soggetti con esordio sintomi recente (meno di 5-7 giorni)".   Dunque un soggetto negativo al test sierologico potrebbe in realtà essere già infetto con tutti i rischi che ne conseguono. I due professori evidenziano che il risultato "è in linea con quanto ribadito nella circolare ministeriale del 3 aprile 2020 a proposito delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio".