La Corte di Assise di Appello di Bari ha ridotto da 18 a 15 anni di reclusione la condanna inflitta nei confronti Mustafà Ouslati, 44enne di origini tunisine, imputato per l'omicidio volontario pluriaggravato della moglie. L'uomo, stando alla ricostruzione fatta dai Carabinieri coordinati dalla Procura di Bari, avrebbe colpito la donna prima alle spalle e poi con altri 9 colpi all'addome, con un coltello da 20 centimetri. Dopo il delitto tentò il suicidio, lanciandosi dal terzo piano dell'appartamento dove la coppia, con i tre figli minorenni, abitava da alcuni mesi, ospiti della madre di lei. La sentenza di primo grado era stata emessa al termine di un processo celebrato con rito abbreviato. I giudici dell'appello hanno condiviso la ricostruzione dei fatti, confermando la responsabilità per tutte le accuse, l'omicidio e i maltrattamenti in famiglia, confermando anche il risarcimento danni nei confronti delle costituite parti civili, la mamma, i fratelli e i figli della vittima, ma riducendo la pena. Ouslati è detenuto in carcere dal giorno dell'omicidio dopo l'arresto in flagranza.