Alla ripresa del processo gli azionisti chiedono di essere risarciti

Oggi la richiesta di altre 500 parti civili, che si aggiungono alle 435 richieste della prima udienza. Code di avvocati con trolley

Alla ripresa del processo gli azionisti chiedono di essere risarciti
Tgr Puglia
E' cominciata con ingressi scaglionati e ordinati l'udienza del processo sul crac della Banca popolare di Bari, nell'aula bunker di Bitonto, per il deposito delle richieste di costituzione di parte civile. All'esterno dell'aula alcuni dei 230 azionisti rappresentati dall'Unione nazionale Consumatori hanno manifestato esponendo cartelli con la scritta "le nostre azioni azzerate, i nostri risparmi svaniti. Vogliamo essere risarciti". Insieme ad altre centinaia e forse migliaia, potenzialmente 69 mila quante sono le azioni, chiederanno i danni a Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio rispettivamente ex presidente ed ex co-direttore dell'istituto di credito, accusati di falso in bilancio, falso in prospetto, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza. Il processo si celebra davanti al Tribunale di Bari, presidente Marco Guida, che ha organizzato l'udienza suddividendola in tre giornate e convocando gli avvocati in ordine alfabetico, da oggi pomeriggio fino a sabato mattina. Gli avvocati, arrivati anche dalle altre regioni italiane, sono tutti dotati di mascherina, sottoposti a controllo della temperatura con termoscanner all'ingresso e molti con trolley contenenti le migliaia di atti da depositare Alla prima udienza del processo, celebrata il 16 luglio in via Dioguardi e poi sospesa per l'eccessivo numero di parti che non consentiva il rispetto delle norme di distanziamento anti-Covid, hanno già chiesto di costituirsi 435 parti civili con oltre 70 avvocati ma il numero è destinato a crescere. Per i due imputati il procuratore aggiunto Roberto Rossi, con i sostituti Savina Toscani e Federico Perrone Capano, hanno chiesto il giudizio immediato stralciando le due posizioni dall'indagine principale a carico di altri otto ex dirigenti della banca. Nell'ambito di questo procedimento i due Jacobini sono stati arrestati a gennaio e sono ora liberi ma sottoposti alla misura interdittiva.  Anche l'attuale amministrazione, cioè i commissari, della Banca popolare di Bari ha chiesto di costituirsi parte civile.