E' stato rinviato all'11 giugno, per motivi di salute di Silvio Berlusconi, il processo in corso dinanzi al Tribunale di Bari nel quale l'ex presidente del Consiglio dei Ministri è imputato per induzione a mentire, con l'accusa cioè di aver pagato le bugie dette dall'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini nelle indagini sulle escort. Come già avvenuto alla scorsa udienza di gennaio, la difesa di Berlusconi ha chiesto un rinvio con sospensione dei termini di prescrizione perché l'ex premier si sta sottoponendo ad accertamenti medici post-Covid. I difensori di Berlusconi, gli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Niccolò Ghedini, hanno sempre sostenuto che l'ex premier aiutò Tarantini in un momento di difficoltà ma mai lo pagò perché mentisse ai magistrati. Secondo l'accusa, invece, Berlusconi avrebbe fornito a Tarantini avvocati, un lavoro e centinaia di migliaia di euro proprio perché mentisse ai pm baresi che indagavano sulle escort, portate nelle residenze estive dell'ex premier fra il 2008 e il 2009, e sui suoi interessi in Finmeccanica. Nel processo è costituita parte civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il danno d'immagine causato al Governo italiano