Eccesso di mortalità nei quartieri Tamburi e Paolo VI dal 2001 al 2020

I risultati di uno studio pubblicati sulla rivista internazionale Environmental Research, frutto della collaborazione tra la Società italiana di medicina ambientale (Sima), il comune di Taranto e l'università di Bari Aldo Moro

Eccesso di mortalità nei quartieri Tamburi e Paolo VI dal 2001 al 2020
rai
 "Complessivamente nei 3 quartieri a nord di Taranto, Tamburi, Paolo Vi e Città Vecchia-Borgo, i più vicini all'area industriale, abbiamo rilevato un eccesso statisticamente significativo di 1.020 morti, tra uomini e donne, nel periodo compreso fra il 2001 e il 2020 rispetto ai dati di riferimento regionale, con un picco del 68% di eccesso di mortalità rilevato nel sesso maschile tra i residenti del quartiere Paolo VI nel 2019". Lo ha detto il funzionario dell'ufficio statistiche demografiche del comune di Taranto, Stefano Cervellera, oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati del primo studio italiano sulla mortalità, basato sull'uso di dati demografici comunali. "Lo studio ha analizzato per la prima volta tutti i 6 quartieri in cui è suddivisa la città di Taranto, Tamburi-Lido Azzuro, Paolo VI, Città Vecchia-Borgo, Tre Carrare-Solito, Montegranaro-Salinella e Talsano-Lama-San Vito e mostra come lungo l'intero ventennio analizzato i quartieri Nord presentano un costante eccesso di mortalità in entrambi i sessi rispetto agli altri quartieri", ha sottolineato l'epidemiologo e vicepresidente Sima, Prisco Piscitelli. "L'aumento di mortalità rispetto ai dati regionali interessava inizialmente solo l'area di Tamburi e si è poi allargato agli altri due quartieri, generando una disuguaglianza di salute inaccettabile rispetto alle zone a sud della città", ha concluso. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci ha sottolineato che  "La relazione tra questi dati e il piano dello stabilimento siderurgico di Taranto non potrà che orientare le prossime scelte del governo italiano e la maniera con la quale utilizzeremo gli ingenti investimenti europei, a cominciare da quelli contenuti nel Pnrr", ha aggiunto il primo cittadino. "Nei giorni in cui si prepara la XXVI convenzione quadro sui cambiamenti climatici e proprio le Nazioni Unite riconoscono ufficialmente che vivere in un ambiente sano è un diritto fondamentale dell'uomo, il laboratorio Taranto è il luogo dove l'Italia può dimostrare davvero le proprie intenzioni e tracciare la rotta per lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita delle persone. E con questo studio è finalmente palese che si tratta di una questione di utilità oltre che di morale".