Lavoro

Ex Ilva, il 2 gennaio sciopero degli autotrasportatori

Rivendicano la mancata definizione dell'assetto societario, il mancato rinnovo degli ordini e i crediti ancora insoluti

Ex Ilva, il 2 gennaio sciopero degli autotrasportatori
Tgr Rai
Aziende dell'indotto ex Ilva

Gli autotrasportatori che lavorano con lo stabilimento ex Ilva hanno proclamato lo stato di agitazione per protestare contro il ritardo nel ristoro delle fatture da parte di Acciaierie d'Italia e il 2 gennaio prossimo terranno un sit in davanti alla portineria C area ingresso Tir del Siderurgico per una conferenza stampa con assemblea
pubblica. Alla protesta indetta da Casartigiani Taranto si uniranno le associazioni Aigi e Confapi Industria. Le motivazioni alla base del presidio sono "la mancata definizione
dell'assetto societario, il mancato rinnovo degli ordini, i crediti ancora insoluti per gli autotrasportatori e per l'indotto.  Tutte condizioni che, insieme "all'incertezza sulla
continuità produttiva - sottolineano in una nota  i presidenti di Aigi, Fabio Greco, di Casartigiani, Stefano Castronuovo, e di Confapi Industria, Carlo Maria Martino - continuano ad inasprire la vertenza che, inevitabilmente, sta dispiegando i suoi effetti sull'intero circuito economico della città tanto da determinare il collasso del sistema Taranto". Per Giacinto Fallone, rappresentante degli autotrasportatori di Casartigiani Taranto, "non si può lavorare gratis oppure essere pagati a intermittenza. Rivendichiamo rispetto per il nostro territorio così come il pagamento immediato delle fatture scadute, dirette e indirette (ovvero dei subvettori) come previsto dalle norme nazionali vigenti".