Ex Ilva, riparte il processo "Ambiente svenduto"

Il 19 aprile la prima udienza in Corte d'Assise d'Appello a Taranto

Ex Ilva, riparte il processo "Ambiente svenduto"
Tgr
Un'udienza di primo grado del processo "Ambiente svenduto"

Il processo d'appello scaturito dall'inchiesta 'Ambiente svenduto' sulla gestione Riva dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto inizierà il prossimo 19 aprile. I capi d'imputazione riguardano il disastro ambientale conseguente alle emissioni nel periodo compreso tra il 1995 e il 2021. In primo grado, la Corte d'Assise di Taranto, il 31 maggio 2021, ha inflitto 26 condanne.

Gli imputati che affronteranno il processo davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Taranto sono 39, oltre a tre società. Tra gli imputati principali ci sono i fratelli Fabio e Nicola Riva, condannati in primo grado rispettivamente a 22 e 20 anni di reclusione. Condannato anche l'ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, con l'accusa di concussione a tre anni e sei mesi.

In uno dei passaggi contenuti nelle oltre 3.700 pagine di motivazioni della Corte d'Assise di Taranto, depositate alla fine di novembre 2022, si legge che "la gestione dello stabilimento Ilva di Taranto, da parte degli odierni imputati, è stata una gestione disastrosa che ha arrecato gravissimo pericolo per la incolumità/salute pubblica". Gestione che si sarebbe "concretizzata in condotte commissive, operazioni concrete nel ciclo produttivo, sia in condotte omissive, nella massiva attività di sversamento nell'aria-ambiente di sostanze nocive per la salute umana, animale e vegetale, diffondendo tali sostanze nelle aree interne allo stabilimento, nonché rurali e urbane circostanti lo stesso", hanno precisato i giudici. "In particolare - si legge - Ipa, benzoapirene, diossine, metalli e altre polveri nocive, determinando gravissimo pericolo per la salute pubblica".