"Se non ritiri l'ordinanza, ti facciamo sparire". Due arresti per le minacce al sindaco di Peschici

Le minacce ricevute da Luigi D'Arenzo erano legate alla raccolta urbana dei rifiuti, che il primo cittadino aveva affidato a una nuova ditta dopo la sue elezione lo scorso maggio

"Se non ritiri l'ordinanza, ti facciamo sparire". Due arresti per le minacce al sindaco di Peschici
Avviso Pubblico
Il sindaco Luigi D'Arenzo

“Se non ritiri l’ordinanza ti facciamo sparire”. È il contenuto del messaggio audio ricevuto dal sindaco di Peschici Luigi D’Arenzo, eletto lo scorso 16 maggio e minacciato di morte per aver affidato il servizio di raccolta rifiuti cittadino a una nuova ditta. Il capo area della stessa azienda è stato aggredito. Dopo la denuncia due persone sono state arrestate.  

"Tra il 6 e il 7 febbraio - racconta D'Arenzo - il capo area della ditta è stato avvicinato, picchiato e minacciato. E' stato destinatario durante l'aggressione anche di minacce di morte rivolte alla mia persona qualora non avessi ritirato l'ordinanza sindacale con cui dall'1 giugno 2023 avevo affidato il servizio di raccolta rifiuti alla nuova ditta".  Poche settimane dopo, il sindaco riceve una telefonata muta e poi il messaggio audio, subito denunciato. “Ho vissuto attimi di paura solo per la mia famiglia - spiega D'Arenzo - ma mi sono completamente affidato ai Carabinieri e alla Procura che non mi hanno lasciato solo un attimo e che ringrazio”. 

Il provvedimento di affidamento del servizio alla ditta Impregico nasce dalla necessità, evidenzia il primo cittadino, di raccogliere rifiuti nel comune garganico che viveva un momento di collasso sotto il profilo dell'igiene pubblica con una situazione ambientale disastrosa e rifiuti che non venivano raccolti da un anno. “Quando ero assessore nel 2010 mi fu incendiata l'auto. Con l'amministrazione di allora mi impegnai per la risoluzione di un'altra questione importante, quella dei parcheggiatori abusivi. E anche quella vicenda non fu gradita". 

L'intervento di padre Franco Moscone, arcivescovo della diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo: "Non si può tacere oggi davanti all'ennesimo atto di minacce rivolte a Luigi D'Arenzo, sindaco di Peschici, nel Foggiano, e alla sua famiglia cui va tutta la mia solidarietà personale e dell'intera Chiesa Diocesana - ha detto - Il lavoro di un sindaco e delle amministrazioni, in un momento storico particolare per la nostra terra che è sotto i riflettori di analisi per possibili infiltrazioni mafiose - prosegue - richiede coraggio, competenza e determinazione. Ne siamo certi e lo ripetiamo con costanza: nelle nostre belle città garganiche non ci può più essere posto per chi vuole o sa solo usare la violenza per i propri personali interessi ed imporre la propria visione di potere". "La mia vicinanza e rinnovata stima in questo momento - conclude - vanno al sindaco D'Arenzo ed alla famiglia per le minacce subite, che sento come rivolte alla mia persona, come anche a tutto il popolo del Gargano, che sta cercando di rialzarsi e porre fine ai tanti lacci delle criminalità organizzate che pretendono di governare il territorio e condizionare le istituzioni"