Morte Stano, messa alla prova per altri 11 minorenni

Per le aggressioni subite dal pensionato di Manduria, altri due minorenni verranno giudicati con rito ordinario, tre maggiorenni con l'abbreviato

Il pensionato 66enne di Manduria Antonio Cosimo Stano morì il 23 aprile scorso dopo aver subito una serie di aggressioni da parte di alcuni giovani che poi postavano i video nelle chat su whatsapp. Il Tribunale per i Minori di Taranto ha concesso la messa alla prova per periodi tra i due anni e i tre anni (in base alla gravità delle accuse) ad 11 minorenni, giudicati con il rito abbreviato. Fra di loro anche un 17enne, per cui il procuratore per i minori Antonella Montanaro si era opposto alla messa alla prova, evidenziando la sua "indole violenta". Se il percorso di utilità sociale, sotto la supervisione dell'amministrazione giudiziaria, avrà esito positivo (una prima udienza di verifica è prevista per il 5 maggio prossimo), il reato sarà giudicato estinto, altrimenti il processo si riaprirà. Era già stata concessa la messa alla prova ad altri due minorenni processati con rito ordinario, mentre tre maggiorenni vengono giudicati con il rito abbreviato dal gup Vilma Gilli, che ha affidato una perizia per stabilire l'eventuale nesso tra la morte di Stano e le aggressioni subite. Le accuse contestate sono tortura aggravata dalla sopraggiunta morte, lesioni personali, percosse, molestie, furto, sequestro di persona e violazione di domicilio. Alcuni imputati rispondevano anche di aggressione a una seconda vittima, un 53enne affetto da disagio psichico.