Inquinamento dell'aria, in Puglia maglia nera ad Andria

La città pugliese ha sforato infatti per 47 giorni il limite consentito dalla legge in materia di Pm10. In Italia 72 città sarebbero risultate fuorilegge nel 2022 secondo il rapporto di Legambiente

Maglia nera in Puglia per l'inquinamento dell'aria ad Andria. La città pugliese ha sforato infatti per 47 giorni il limite consentito dalla legge in materia di Pm10. Anche se sul dato annuale resta nei limiti, sarebbe necessaria una riduzione del 41% nella produzione di Pm10, secondo il rapporto di Legambiente "Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi", relativo ai livelli di polveri sottili (PM10, PM2.5) e biossido di azoto (NO2) nel 2022.
   Secondo il rapporto, i livelli di inquinamento atmosferico in molte città italiane sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi previsti per il 2030. In Italia 72 città sarebbero risultate fuorilegge nel 2022, avendo superato il limite raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come
media annuale di 20 microgrammi per metro cubo di aria.  

   Per quanto riguarda il PM2.5 Andria, con la sua produzione media annuale di 16 µg/mc, registra il peggior dato delle province pugliesi, mentre sul biossido di azoto il peggior dato della Puglia è condiviso con Bari. "L'inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche sanitario e di salute pubblica di grande importanza - commenta Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia -. Tutte le città pugliesi sono chiamate a dare il proprio contributo a tutela della salute dei loro cittadini, introducendo politiche efficaci ed integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall'industria all'agricoltura".
   "Chiediamo al governo, alle Regioni e ai Comuni - conclude Ronzulli - di mettere in campo azioni coraggiose per creare città più pulite e sicure. La salute è un diritto fondamentale che non può essere compromesso".