MONTECITORIO

Salva Ilva, bagarre alla Camera. Oggi il voto di fiducia

L''opposizione insorge: domani l'approvazione finale.

La maggioranza mette la fiducia sul decreto salva Ilva e l'opposizione insorge. La Camera voterà la fiducia entro oggi, dopo aver ripreso l'esame del decreto, interrotto durante la bagarre a Montecitorio. Si comincia alle 16.45. Domani il voto finale del testo, così come licenziato dal Senato.  La giornata di ieri è cominciata con l'esame delle questioni pregiudiziali presentate da Pd e Movimento 5 stelle, secondo cui il decreto, così com'è, è incostituzionale. I nodi principali sono già noti: lo scudo penale per la proprietà e la mancanza di una valutazione di impatto ambientale e sanitario e di un progetto effettivo di riconversione verde. Riconversione finora sbandierata ma non ancora messa nero su bianco. La Camera ha però respinto tali pregiudiziali. Subito dopo, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha posto la questione di fiducia sul decreto, già approvato dal Senato, che va convertito in legge entro il prossimo 6 marzo. Da qui la decisione di apporre la fiducia. Il deputato barese del Pd, Ubaldo Pagano, ha accusato la maggioranza di "aver messo a bagno maria il diritto costituzionale", mentre Francesco Silvestri del M5s ha citato il richiamo fatto dal presidente della Repubblica Mattarella sull'eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza. Il salentino Andrea Caroppo, Forza Italia, sostiene che il decreto va sulla strada "della prosecuzione di una produzione strategica nazione, della tutela dell'occupazione, e al tempo stesso della riconversione ambientale".