Coinvolgere i più giovani nella donazione del sangue, al Prix c'è tempo anche per questo

Fino al termine della manifestazione sarà presente l'autoemoteca messa a disposizione dalla Asl di Bari, in collaborazione con la Polizia di Stato, per chi vorrà donare

C’è chi inizia da piccolissimo a prendere confidenza con la donazione, chi ha già raggiunto l'età minima di 18 anni e si informa per intraprendere questo percorso. L'età media dei donatori è in costante aumento e la richiesta di sangue sempre maggiore. Fondamentale dunque raggiungere i più giovani, coinvolgerli. Un obiettivo in senso largo di questa edizione del Prix Italia, che guarda non solo alla sostenibilità ambientale ma anche a quella sociale. Come spiega Domenico Visceglie, direttore del servizio di Immunoematologia e medicina trasfusionale dell'ospedale Di Venere di Bari,  “La sanità pubblica ha bisogno di sangue, perché la potenzialità diagnostica e terapeutica ha raggiunto livelli eccezionali. Bisogna assicurare quei pazienti che esitano ad andare in ospedale perchè temono la carenza di sangue”.

Al Prix Italia, tra un dibattito e l’altro, prima di una proiezione o di una visita alla città vecchia, a raccogliere i risultati della generosità è l’autoemoteca messa a disposizione dalla Asl di Bari per tutta la durata della manifestazione, una campagna realizzata in collaborazione con la Polizia di Stato. Secondo Claudio Saltari, presidente dell'associazione Donatori Nati,  “dobbiamo assicurare il ricambio generazionale- Man mano che i donatori meno giovani escono dal circuito del dono c’è bisogno di qualcun’altro che subentri”.