Bari

Primo intervento in utero nel Mezzogiorno, gemelli salvati al "Di Venere"

Le madri al quinto mese, i feti erano in pericolo di vita. L'ospedale ora è uno dei pochi centri in Europa in grado di compiere queste operazioni. La tecnica d'avanguardia acquisita in un percorso di formazione con la clinica "Mangiagalli" di Milano

L'equipe dei medici al lavoro in sala operatoria. Le manine di uno dei bambini nella pancia della madre, riprese da una sonda nell'utero. Immagini delle prime due operazioni di chirurgia fetale nel Mezzogiorno: eseguite a Bari all'ospedale "Di Venere", che entra così nella rete dei pochissimi centri in Europa in grado di compiere questi interventi molto difficili.

"E' qualcosa che non si era mai vista in precedenza - afferma Claudiana Olivieri, chirurga del Di Venere - e quindi lascia sempre con il fiato sospeso. Anche vedere l'emozione della gente in sala operatoria, vedere per la prima volta il viso del feto, le mani". Al momento "dopo otto giorni - spiega il direttore di Medicina fetale, Paolo Volpe - l'intervento è riuscito, le gestanti stanno bene. Chiaramente ora abbiamo da aspettare altri due-tre mesi".  

Le due donne sono al quinto mese di gravidanza gemellare, con una sola placenta. I feti erano in pericolo di vita per uno squilibrio nell'afflusso di sangue, come capita in alcuni casi. Con il laser coagulante la chirurga ha risolto il problema: una tecnica acquisita in un percorso di formazione con gli specialisti della clinica "Mangiagalli" di Milano.

"Sono degli interventi - spiega il direttore generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce - fino a pochi anni fa considerati non dico di fantascienza, ma di ultra-avanguardia sì. Adesso sono realtà". Per il presidente della Regione, Michele Emiliano "è un successo straordinario. La Puglia può presentare questo record: essere la prima regione del Mezzogiorno ad aver fatto un intervento di questo livello".