I problemi della sanità

"Ci sono pochi medici, ma tra dieci anni saranno troppi"

L'allarme dei sindacati dei camici bianchi: i medici di famiglia scarseggiano per le poche e poco remunerative borse di studio e gli eccessivi carichi di lavoro. Ma dal 2032 il numero di medici lieviterà per l'aumento di iscrizioni universitarie

Medici di base cercansi. Secondo il rapporto della Fondazione Gimbe, la Puglia è seconda tra le regioni italiane in cui si sono persi medici di famiglia nel triennio 2019-2022, con un calo del 17,9%: in pratica 488 camici bianchi in meno. E se ne perderanno altri 175 entro il 2026. Tra le ragioni: una non corretta programmazione, a livello regionale e nazionale, che ha bandito finora pochi posti nella medicina generale rispetto alle specializzazioni. Ma anche una scarsa attrattività della professione dovuta a vari fattori, a cominciare da borse di studio poco remunerative per i medici di base. E ancora, troppi carichi di lavoro, eccessiva burocratizzazione e mancanza della possibilità di svolgere la libera professione. 

Curiosamente però il quadro si inverte in una prospettiva più a lungo termine, fino al 2032. Per il grande aumento degli iscritti alle facoltà di Medicina e chirurgia - oltre 4.000 in più in tutta Italia nel 2023 rispetto all'anno precedente - tra otto anni, secondo un rapporto Anaao Assomed, si registrerà nel Paese uno scarto positivo di 32mila camici bianchi: a fronte di 109mila che lasceranno la professione, ci saranno 141mila nuovi laureati. E se 21mila medici di base lasceranno, nuovi 25mila si saranno già formati.

Il rischio, insomma, è quello di una pletora di medici, tuttavia non ben distribuiti. Si prospetta, ad esempio, uno sbilanciamento tra medici ospedalieri nell'ambito delle diverse specializzazioni, con una carenza molto grave in alcuni settori poco attrattivi, ad esempio i medici del pronto soccorso. Da qui ancora l'esigenza di programmare bene, per evitare che in alcuni settori della medicina ci siano troppi camici bianchi e in altri troppo pochi. 

Nel servizio le voci di:

  • Nicola Calabrese, vicesegretario regionale Fimmg Puglia;
  • Angelo Mita, segretario regionale Anaao-Assomed.