Il mago di Turi

La storia dell'allenatore Oronzo Pugliese, noto per le sue straordinarie capacità, per il carattere forte e l'atteggiamento teatrale. Portò il Foggia dalla C alla A in tre anni. Fu allenatore della Roma, del Bologna, della Fiorentina e del Bari

Maestro, commendatore, Ronzino. Per tutti, don Oronzo o il Mago di Turi. L’allenatore di calcio Oronzo Pugliese, istrionico e sanguigno, è stato un pioniere nel suo campo, quello di gioco, per il suo modo inedito di intendere il ruolo in panchina, fatto di gestualità, riti e frasi a effetto, oltreché di straordinarie capacità da motivatore e di idee innovative. Nato a Turi nel Barese da una famiglia contadina, si rifiutò di prestare le sue braccia all’agricoltura per mettere le sue gambe al servizio del pallone. Dopo una discreta carriera da calciatore tra dilettanti e serie C, la sua vera fortuna cominciò da allenatore. In soli tre anni portò il Foggia dalla C alla A. E nel 1965 ottenne uno storico nono posto, dopo aver battuto l’Inter del Mago Herrera, reduce dalla vittoria della Coppa Intercontinentale. In quell’occasione il Foggia vinse 3 a 2 e Pugliese si guadagnò il titolo di Mago di Turi. Quindi l’esperienza sulla panchina della Roma dove diventò l’idolo dei tifosi. E ancora, la chiamata per allenare il Bologna e la Fiorentina. In mezzo la sfortunata avventura sulla panchina del Bari, che gli costò l’unico esonero della carriera. Un personaggio di cui restano immortali alcuni atteggiamenti, tra scaramanzia e teatralità, dall’abitudine di spargere sale dietro la porta avversaria alla gallina di buon auspicio portata sul campo. Fino all’uso di alcune cravatte ironiche con la scritta “Vaffa” da lui toccate all’occorrenza in caso di domande scomode dei giornalisti. Pugliese è stato un modello di riferimento per allenatori veraci, come Carletto Mazzone o Antonio Conte. Ma anche per personaggi di fiction come il celebre Oronzo Cana’ del film “L’allenatore nel pallone” con Lino Banfi, ispirato alla sua figura. Il successo nazional-popolare di Pugliese andava di pari passo al suo legame con la famiglia e il paese natale. A Turi Pugliese è ricordato con una via e lo stadio comunale, al momento dismesso, per cui sono stati presentati dei progetti di riqualificazione. A lui è stato dedicato per anni un premio, assegnato ai migliori allenatori italiani. Ora il Comune intende onorarlo con una targa sulla facciata della sua abitazione, a ridosso della villa dove trascorreva le giornate nell’ultimo periodo della sua vita. Sedendosi, come inevitabile, su una panchina.

Nel servizio le voci di:

Giovanni Cataleta, autore del libro “Oronzo Pugliese. Quando nel calcio esistevano i maghi”
Domenico Rotolo, nipote di Oronzo Pugliese
⁠Francesca Pugliese, figlia di Oronzo