La rete di Messina Denaro, perquisizioni e arresti nel Trapanese

L'operazione dei Carabinieri tra Mazara del Vallo e Castelvetrano

La rete di Messina Denaro, perquisizioni e arresti nel Trapanese
carabinieri
Questa mattina, nei comuni di Castelvetrano, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara e Custonaci, i Carabinieri del R.O.S.e del Comando Provinciale di Trapani stanno svolgendo perquisizioni nei confronti di 25 indagati, ritenuti a vario titolo fiancheggiatori e favoreggiatori della latitanza di matteo Messina Denaro.

Il servizio di Raffaella Cosentino 

 
L’attività, che vede l’impiego di circa 200 Carabinieri, costituisce un’ulteriore fase dell’articolata manovra investigativa sviluppata dal R.O.S., con il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, per la cattura del boss latitante, mediante il progressivo depotenziamento dei circuiti di riferimento e il depauperamento delle risorse economiche del sodalizio. 

Arrestati in flagranza di reato due degli indagati, trovati rispettivamente in possesso di pistole illegalmente detenute. Sequestrate apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, nonché copiosa documentazione, materiale questo che è già al vaglio dei tecnici e degli analisti del R.O.S. e che potrà fornire spunti utili per il proseguo delle investigazioni. 

 
Il video con le intercettazioni
Contestualmente i Carabinieri hanno dato esecuzione al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo nei confronti di Matteo Tamburello, esponente di spicco della famiglia di cosa nostra di Mazara del Vallo, indagato per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale. 

Al centro di questa indagine sono i mandamenti mafiosi di Mazara del Vallo e di Castelvetrano nel cui alveo sono state documentate qualificate interlocuzioni intrattenute da Tamburello con soggetti riconducibili al reggente del mandamento di Castelvetrano. 
Il video dei carabinieri
Tamburello, figlio di Salvatore (già autorevole esponente del mandamento fino al suo decesso avvenuto nell’agosto del 2017), era stato scarcerato nel novembre del 2015 dopo aver scontato la pena per aver diretto, in qualità di reggente, la famiglia mazarese di cosa nostra fino al 2006; alla scarcerazione Tamburello è stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Mazara del Vallo dove aveva ottenuto un’occupazione presso una cava di calcarenite. 

Le indagini del R.O.S., condotte anche grazie all’ausilio di mezzi tecnici, hanno svelato sin da subito che Tamburello, oltre a coordinare le attività all’interno della cava, era di fatto socio occulto dell’attività imprenditoriale in parola che, peraltro, era stata avviata solo grazie a somme di denaro reperite presso terzi esclusivamente in virtù della autorevolezza (mafiosa) di cui godeva a Mazara del Vallo. 

Tra i soggetti in rapporti con Tamburello ci sono Vito Gondola (fu reggente del mandamento mafioso mazarese, deceduto a luglio del 2017), Antonino Cuttone (storico affiliato alla famiglia mazarese e consigliere economico di Mariano Agate), Raffaele Urso (anche egli arrestato nell’operazione “ANNO ZERO” poiché ritenuto al vertice della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara), e Dario Messina che lo incontrava dopo essersi visto poco prima con Gaspare Como (cognato di Messina Denaro e all’epoca reggente del mandamento di Castelvetrano). 

​Le indagini hanno permesso di appurare che Tamburello programmava di gestire, direttamente e grazie alla collaborazione di un imprenditore mazarese (anch’egli sottoposto a perquisizione dai militari del R.O.S. nell’ambito dell’operazione), cospicui lavori nell’ambito dell’eolico per l’ampliamento di un impianto sito in territorio di Mazara del Vallo, attraverso la palificazione di nuovi aereo generatori. 

Tale attività rappresentava per Tamburello l’occasione per poter ripartiree costituiva un vero e proprio programma di infiltrazione mafiosa in uno degli affari più importanti degli ultimi anni sul territorio siciliano ed in particolare trapanese.