Scarantino: "Così i poliziotti mi indottrinavano"

Secondo giorno di deposizione per l'ex pentito al processo sui depistaggi nelle indagini sulla strage di via D'Amelio

Scarantino: "Così i poliziotti mi indottrinavano"
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Verbali con le note a fianco. Quasi dei copioni per affrontare il dibattimento. Per essere preparato alle domande dei pm. Secondo la procura di Caltanissetta sono le prove dell’indottrinamento di Vincenzo Scarantino fatto dai poliziotti del pool guidato da Arnaldo La Barbera. Alcuni verbali sono stati mostrati stamattina in aula al teste chiave del processo sul depistaggio, tornato a deporre per il secondo giorno nell’aula bunker del carcere nisseno. Note - è la tesi della accusa - scritte dall’ispettore Fabrizio Mattei, uno dei tre imputati alla sbarra. Appunti vergati a mano sui fogli dei verbali istruttori che sarebbero serviti a preparare il pentito della strage di via D’Amelio - così era considerato - alla sua prima apparizione in aula nel processo Borsellino. Era il maggio del 95. I verbali con le note e con alcuni post-it sono venuti alla luce nel corso del secondo processo per la strage e adesso sono uno dei punti fondanti della accusa rappresentata dal procuratore aggiunto Gabriele Paci e dal sostituto Stefano Luciani. Scarantino ha ammesso di essere stato più volte indottrinato dai poliziotti del pool Falcone-Borsellino. "Loro mi mettevano le parole in bocca e io ripetevo come un pappagallo - ha detto in aula Scarantino. Ma erano tutti consapevoli che non sapevo niente". Dopo tre anni arrivò la ritrattazione. Proprio nel processo Borsellino bis.
 
 Nella foto l'immagine di uno dei verbali che secondo la Procura contengono i "suggerimenti" a Scarantino per la sua prima deposizione al processo Borsellino 1
 
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