Tranciano il telone e distruggono vigna nuova. Intimidazione o vendetta?

E' successo a Canicattì (Ag) dove un imprenditore settantenne ha sporto denuncia ai carabinieri, che sospettano la vendetta. Non è la prima volta nella piana vocata alla coltura di uva da tavola: Coldiretti e Confagricoltura chiedono più controlli

Tranciano il telone e distruggono vigna nuova. Intimidazione o vendetta?
tgr
Una cesoia e il danno è fatto in pochi minuti. Ignoti hanno tagliato il telone che ricopriva una vigna in contrada "Giuliana", nelle campagne agrigentine tra Canicattì e Naro. 
Mille piante abbattute dal peso della copertura in plastica. L'uva da tavola, prossima ad essere raccolta e venduta, è ormai persa. Un danno da trentamila euro, se si calcolano solo i costi dell'impianto degli alberelli. Senza contare quelli per il mancato reddito e la cura del giovane vigneto. Dopo l'amara scoperta, il proprietario settantenne ha informato i carabinieri della Compagnia locale, che seguono la pista della vendetta. 
Gli imprenditori si sentono abbandonati: furti di rame, di mezzi agricoli, di frutta o di animali sono frequenti. L'ultimo atto intimidatorio a Canicattì risale a giugno, quando andò in fumo il grano piantato in terre confiscate alla mafia.  
In concomitanza con la crisi del consorzio di bonifica locale, le associazioni di categoria hanno tenuto un vertice in Prefettura ad Agrigento per chiedere più risorse umane in campo e più controlli. Dalla videosorveglianza e pattuglie di forze dell'ordine anche nelle contrade più lontane, richieste da Coldiretti, agli ex forestali ed ex operai dell'ESA come guardiani, proposta avanzata da Confagricoltura.