Vasta operazione dei Carabinieri del comando provinciale di Catania coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia. Trentuno le persone arrestate in tutta Italia. Tra loro capi e affiliati della storica famiglia di Cosa Nostra Santapaola- Ercolano. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsioni, intestazione fittizia di beni, traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi.
Minacce, estorsioni e un controllo capillare del territorio. 31 arresti, 21 in carcere e 10 ai domiciliari, in un'operazione dei Carabinieri di Catania contro la famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano.
Aziende vessate, che dovevano versare tra i 3000 e i 5000 euro ai responsabili dei diversi gruppi localizzati nella provincia catanese. Uomini che poi dovevano dare conto al reggente pro-tempore della famiglia, in una organizzazione ben ramificata nei territori di Camporotondo Etneo, San Pietro Clarenza, Belpasso e Misterbianco.
Le indagini sono partite nel 2015 dopo la denuncia di un imprenditore e hanno accertato come i capi del clan, a turno Francesco Santapaola, Antonio Tomaselli e Aldo Ercolano, stabilivano di utilizzare i proventi delle estorsioni: grazie a prestanome reinvestivano in aziende di scommesse e trasporti, dopo aver una parte dei soldi alle famiglie di alcuni detenuti.
15 imprenditori hanno collaborato alle indagini denunciando i tentativi di estorsione, in alcuni casi effettivamente verificatisi, in un contesto territoriale in alcuni casi compromesso: il Comune di Misterbianco è stato sciolto per mafia solo due settimane fa.
Guarda il video dell'operazione
Minacce, estorsioni e un controllo capillare del territorio. 31 arresti, 21 in carcere e 10 ai domiciliari, in un'operazione dei Carabinieri di Catania contro la famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano.
Aziende vessate, che dovevano versare tra i 3000 e i 5000 euro ai responsabili dei diversi gruppi localizzati nella provincia catanese. Uomini che poi dovevano dare conto al reggente pro-tempore della famiglia, in una organizzazione ben ramificata nei territori di Camporotondo Etneo, San Pietro Clarenza, Belpasso e Misterbianco.
Le indagini sono partite nel 2015 dopo la denuncia di un imprenditore e hanno accertato come i capi del clan, a turno Francesco Santapaola, Antonio Tomaselli e Aldo Ercolano, stabilivano di utilizzare i proventi delle estorsioni: grazie a prestanome reinvestivano in aziende di scommesse e trasporti, dopo aver una parte dei soldi alle famiglie di alcuni detenuti.
15 imprenditori hanno collaborato alle indagini denunciando i tentativi di estorsione, in alcuni casi effettivamente verificatisi, in un contesto territoriale in alcuni casi compromesso: il Comune di Misterbianco è stato sciolto per mafia solo due settimane fa.
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Il servizio di Alvise Losi