Protesta e tentativo di evasione dei detenuti all'Ucciardone

Ieri sera al Pagliarelli carta e cuscini bruciati. Alla base ci sarebbero le restrizioni nei colloqui con i familiari per il coronavirus e i problemi legati all'emergenza

Protesta e tentativo di evasione dei detenuti all'Ucciardone
TGR
Tentativo di evasione dal carcere Ucciardone a Palermo. Alcuni detenuti per protesta hanno tentato di divellere la recinzione dell'istituto di pena per cercare di fuggire. Il tentativo è stato bloccato dalla polizia penitenziaria. Il carcere è circondato dai carabinieri e polizia in tenuta antisommossa. Anche le mura del carcere sono presidiate. Le strade attorno a vecchio carcere borbonico sono chiuse. Ieri sera la protesta contro lo stop alle visite in carcere per l'emergenza coronavirus era scattata anche al Pagliarelli, il secondo carcere di Palermo. Qui i parenti dei detenuti hanno bloccato il traffico e manifestato davanti ai cancelli. Come all'Ucciardone anche al Pagliarelli i reclusi gridavano "indulto indulto".
Intanto è rientrata nel corso della notte la protesta dei detenuti nel carcere Pagliarelli di Palermo. Protesta nata dalle rigide disposizioni imposte per evitare il contagio nel corso dei colloqui nell'area dove si trovano i carcerati di media sicurezza. Circa trecento detenuti hanno incendiato cuscini, carta e pezzi di stoffa. La rivolta è scoppiata  in circa 150 camere detentive. Non ci sono stati feriti. Alcuni hanno annunciato lo sciopero della fame e della sete, a partire da oggi.  Una trentina di familiari ha invece inscenato una pacifica manifestazione davanti al carcere di Trapani. Hanno detto di essere preoccupati per un possibile contagio del coronavirus all'interno dell'istituto di pena. 

LE IMMAGINI NEI VIDEO