Confisca record: 150 milioni di euro a un imprenditore di Cinisi

La polizia ha eseguito il provvedimento nei confronti di Andrea Impastato

Confisca record: 150 milioni di euro a un imprenditore di Cinisi
Tgr Sicilia
Le indagini patrimoniali, avviate dalla Divisione Anticrimine della questura di Palermo  hanno permesso di ricostruire il patrimonio illecito dell'imprenditore e della sua famiglia costituito da numerose imprese edili, dei trasporti, dell'estrazione del materiale da cava e del turismo. Tra questi il residence a Calamancina di San Vito Lo Capo, un complesso immobiliare adibito a centro commerciale di oltre 50 mila metri quadri a Carini, una cava a Montelepre, due complessi industriali per lo stoccaggio di merci e per la preparazione di inerti e conglomerati cementizi,  40 appezzamenti di terreno a Terrasini, Cinisi, Carini, Montelepre, Monreale, San Vito Lo Capo.

Andrea Impastato è figlio di Giacomo detto "u sinnacheddu", esponente di spicco della cosca di Cinisi di don Tano Badalamenti. Il 2 ottobre 2002 è stato arrestato per associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta su Pino Lipari, finito in manette il 24 gennaio 2002 e condannato in quanto consulente finanziario del padrino Bernardo Provenzano. Dall'esame del materiale informatico sequestrato a casa di Lipari è emerso che Impastato era stato indicato da Provenzano come amministratore delle ricchezze dei boss. Le successive indagini hanno portato a far emergere una serie di contatti, sia personali che economici, di Impastato con numerosi personaggi di spicco di Cosa nostra tra i quali Salvatore Lo Piccolo.

L'8 giugno 2005 Impastato è stato condannato dalla Corte d'Appello di Palermo a 4 di reclusione, all'interdizione dai pubblici uffici per anni 5 e libertà vigilata per un anno. Il 5 gennaio del 2009 il sequestro dei beni che oggi è stato confiscato.

Il servizio di Agnese Licata