Operazione antimafia

Arrestato "il dentista" della mafia, Mariano Asaro

Asaro, dopo la sua scarcerazione, voleva costituire una società, per la gestione di un ambulatorio di odontoiatria a Paceco. Avviso di garanzia per Paolo Ruggirello

Arrestato "il dentista" della mafia, Mariano Asaro
TGR
Operazione dei Carabinieri a Castellammare del Golfo e Paceco. Cinque le misure cautelari. Arrestato Mariano Asaro, per associazione di tipo mafioso.  2 indagati sono stati raggiunti da un'ordinanza di obbligo di dimora e uno da misura interdittiva. Eseguite decine di perquisizioni.  Asaro, detto il dentista,  era stato rimesso in libertà, dopo una lunga detenzione nel giugno del 2018, ma durante le indagini sono stati monitorati i suoi rapporti con diversi esponenti mafiosi, tra cui Rocco Coppola  e Carmelo Salerno, già detenuto. Dopo la sua scarcerazione, aveva cominciato a lavorare ad un progetto illecito: costituire una società, per la gestione di un ambulatorio di odontoiatria da aprire a Paceco e da intestare fittiziamente alla cognata Maria Vincenza  Occhipinti, raggiunta dalla misura cautelare dell'obbligo di dimora. Ad aiutarli sarebbe stata Maria Amato, altra indagata, impiegata in un ufficio notarile,  moglie del pregiudicato Rocco Coppola,  condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso, per aver organizzato incontri con Matteo Messina Denaro. Ad avallare il progetto sarebbe stato un medico compiacente, Vito Lucido sospeso dall'esercizio dell'attività per un anno.   Asaro poteva contare anche su due figure molto importanti. Il capo mafia di Paceco, Carmelo Salerno, pure lui arrestato, e l'ex deputato regionale Paolo Ruggirello, che ha ricevuto un'informazione di garanzia. Ruggirello avrebbe dovuto spendersi con i vertici dell'Asp affinché l'ambulatorio di odontoiatria fosse convenzionato con il servizio sanitario.  Asaro già dagli anni 80 affiliato alla famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo e fino al '97 latitante, faceva parte dell'elenco degli iscritti alla loggia massonica coperta "Iside 2" scoperta nel 1986 all'interno del circolo Scontrino. E' stato accusato, ma poi prosciolto, dei fatti di sangue tra i più gravi della storia mafiosa della provincia di Trapani. Asaro era in contrasto con il vertice mafioso di Castellammare del Golfo, in particolare con Francesco Domingo e con i collaboratori di giustizia che lo avevano accusato dell'omicidio del pubblico ministero di Trapani, Gingiacomo Ciaccio Montalto, fatta eccezione per il collaboratore Francesco Giuseppe Milazzo, il quale per sua stessa ammissione lo aveva "salvato" dichiarando la sua estraneità a quell'omicidio.