Processo depistaggio, l'ex agente: "Con Scarantino solo rapporti di lavoro"

Fabrizio Mattei ha deposto a Caltanissetta al processo sul depistaggio delle indagini sulla strage in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. E' imputato con altri due poliziotti

Processo depistaggio, l'ex agente: "Con Scarantino solo rapporti di lavoro"
tgr
Visibilmente emozionato, Fabrizio Mattei ha parlato di un vero e proprio "calvario". L'ex ispettore di polizia ora in pensione, ha deposto al processo in corso nell'aula bunker del carcere di Caltanissetta, in cui e' imputato per calunnia aggravata dall'aver favorito Cosa nostra, insieme ad altri due poliziotti, Mario Bo e Michele Ribaudo, per il depistaggio delle indagini successive alla strage di via d'Amelio. I tre sono accusati di aver indottrinato il falso pentito Vincenzo Scarantino.
n aula non sono mancati momenti di tensione tra accusa e difesa. "Sono entrato - ha detto - a far parte del gruppo investigativo Falcone-Borsellino nel dicembre 1992 e sono rimasto nel gruppo fino al 1995. Non sono mai andato a Caltanissetta dai magistrati, sono stato sempre a Palermo". Mattei, rispondendo alle domande del pm Gabriele Paci, si e' anche soffermato sul periodo in cui Scarantino era a San Bartolomeo al Mare: "Il nostro compito era scortare la famiglia e accompagnarlo quando andava a Genova. Da marzo a maggio del '95 non sono piu' andato a San Bartolomeo al Mare". L'imputato ha anche aggiunto che Scarantino era geloso della moglie: "Ci diceva che voleva andar via per la scuola per i bambini. Affermava di avere diversi problemi, ma non legati alla collaborazione e di questo argomento non ho mai parlato con Scarantino. Non stavamo dentro la casa in cui lui viveva. Si parlava solo della vita quotidiana. Non ha mai parlato di telefonate. Ero preoccupato per la moglie perche' a volte la picchiava".