Bimbo nato prematuro con una grave malformazione salvato al Policlinico di Palermo

Nato dopo soli 7 mesi di gravidanza, con un problema all'esofago, è stato dimesso dopo 4 mesi grazie alla collaborazione tra medici, chirurghi e logopedisti

Bimbo nato prematuro con una grave malformazione salvato al Policlinico di Palermo
Policlinico Palermo
Il professor Giuffrè e la professoressa Di Pace che hanno curato la piccola

Una bella storia arriva dal Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. Un neonato nato dopo appena 7 mesi di gravidanza con una grave malformazione dell’esofago è stato curato grazie a un approccio multidisciplinare per mesi e poi dimesso. 

Il piccolo era nato di 28 settimane con appena 800 grammi di peso e soffriva di atresia dell’esofago, una grave malformazione che impedisce l’alimentazione e mette a rischio la respirazione. 

Il neonato è stato innanzitutto stabilizzato per due mesi nel reparto di  terapia intensiva neonatale diretto da Mario Giuffrè. Poi, non appena le condizioni  sono state stabili, è stato programmato l’intervento chirurgico. L’operazione, portata avanti da Maria Rita Di Pace, direttrice di chirurgia pediatrica,  è durata tre ore e ha permesso la completa ricostruzione dell’esofago e la separazione tra esofago e trachea.

Ma il lungo percorso del piccolo per respirare e mangiare autonomamente ha avuto bisogno nuovamente di un periodo in terapia intensiva e poi dell'assistenza per l'educazione alla suzione e deglutizione. E qui è entrata in campo l'équipe della logopedista, Maria Rosa Paterniti

Il neonato è stato dimesso al quarto mese di vita. Dovrà continuare ad essere seguito, insieme alla sua famiglia, per la riabilitazione. 

“I neonati con quadri clinici di elevata complessità - osserva il professor Giuffrè - richiedono una collaborazione multidisciplinare per accompagnare il paziente e la sua famiglia in un percorso lungo e difficile dalla diagnosi precoce al trattamento fino alla presa in carico a lungo termine."

“Dal gennaio - precisa la professoressa Di Pace - abbiamo operato oltre venti casi di malformazioni neonatali di alta complessità, naturalmente senza mai perdere di vista l’importanza dell’abbattimento dei tempi d’attesa anche per interventi di routine, che ad oggi non superano i due mesi e che entro fine anno rappresenteranno circa i mille casi trattati”.