Sgombero consultorio di via Gallo. Coro di contrari. La Cgil chiede chiarimenti al Comune

Come informa la questura di Catania, lo sgombero è stato attuato in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo della Procura per restituire locali all’Ente Biblioteche riunite Civica Ursino Recupero

Sgombero consultorio di via Gallo. Coro di contrari. La Cgil chiede chiarimenti al Comune
polizia
polizia

Uno sgombero che fa discutere quello del consultorio “Mi cuerpo es mio” in via Gallo, a Catania. Nella mattina di martedì 5 dicembre un’operazione della Polizia ha sgomberato i locali in cui hanno sede un consultorio per donne e uno studentato.

Come informa la questura di Catania, lo sgombero è stato attuato in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo della Procura di Catania, per restituire all’Ente Biblioteche riunite Civica Ursino Recupero i locali occupati dagli aderenti del centro sociale Liotru/Spazi Sociali.

Le operazioni si sarebbero svolte senza particolari problemi di ordine pubblico, con gli occupanti che hanno lasciato i locali e sono scesi in strada a manifestare contro la chiusura. La questura precisa che l’immobile.

Annunciato dallo stesso consultorio autogestito “Mi cuerpo es mio” con un post sui propri canali social, l'allontanamento ha sollevato rimostranze. Per l'Arci di Catania “è un atto gravissimo”. In una nota si legge: “Lo sgombero in corso a Catania dello studentato 95100, sede delle attività di consultorio, di “Non Una Di Meno”, cuore della lotta transfemminista, è un’azione insensata e gravissima. Ancora più grave è che la titolarità dell’immobile sia anche dell’Università di Catania che ha consentito una azione così stupida e violenta. Università al centro di operazioni immobiliari enormi nella zona e che non aveva alcun bisogno di quegli spazi”.

Contrari all'operazione anche i segretari locali di PD e Sinistra italiana. Cgil chiede chiarimenti al Comune. Spiegano il segretario generale della Cgil, Carmelo De Caudo, e la segreteria confederale e responsabile del Coordinamento donne Cgil, Rosaria Leonardi: "In una città dove gli spazi pubblici dedicati alla condivisione di attività sociali è ridotta al lumicino e dove tutte le donne sono impegnate ad informare su diritti e azioni che possano prevenire la violenza di genere, servono più i dialoghi che gli spiegamenti di forze della polizia. Crediamo che il governo cittadino non possa tacere e soprattutto non possa lasciare gli spazi pubblici senza una reale destinazione per poi rimanere indifferente all'azione di volontariato di chi invece lo utilizza a favore della collettività. Il silenzio dell'istituzione locale non è tollerabile. Sindaco e giunta devono spiegare cosa è accaduto e se avrà intenzione di usare questi spazi per il bene comune". 

Intanto, giunge la replica dell'Ateneo di Catania, che in un comunicato scrive:  “in merito alle notizie di stampa riguardanti lo sgombero dell’edificio di via Gallo, si precisa che l’Università di Catania non è proprietaria dell’immobile in questione e non ha avuto nessun ruolo nell’attività condottadalle Forze dell’Ordine”.