Addio a Sandra Milo, la musa di Fellini con papà siciliano

Si è spenta a 90 anni a Roma. Una carriera lunga una vita tra piccolo e grande schermo. All'anagrafe Salvatrice Elena Greco, era nata a Tunisi. Tra i suoi amori anche Bettino Craxi

Addio a Sandra Milo, la musa di Fellini con papà siciliano
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L'attrice Sandra Milo

Il mondo dello spettacolo piange Sandra Milo, volto tra i più popolari per il pubblico italiano, grazie a una carriera settantennale divisa tra grande e piccolo schermo. Nata nel 1933 a Tunisi, da padre siciliano e madre toscana, l'adolescenza trascorsa in Toscana, tra Vicopisano e Viareggio, nel 1948, a 15 anni, sposa il marchese Cesare Rodighiero, da cui rimase incinta, ma il bambino morì alla nascita a causa del parto prematuro. Il matrimonio dura solo qualche mese (in seguito annullato dal Tribunale della Sacra Rota) ma quanto basta per avvicinarla a una élite molto ricercata.

Sandra Milo, pseudonimo di Salvatrice Elena Greco, nella prima parte della sua carriera è stata uno dei volti più celebri del cinema italiano. . 

Celebre il suo sodalizio con Federico Fellini, che la definì la sua 'musa'. La Milo esordisce sul grande schermo nel 1955 al fianco di Alberto Sordi ne 'Lo scapolo' di Antonio Pietrangeli. Sarà il primo titolo di una carriera che conta una settantina di film. 

Il primo ruolo importante arriva nel 1959 ne 'Il generale Della Rovere', nei panni di una prostituta, per la regia di Roberto Rossellini, film prodotto dal greco Moris Ergas, che poi diventa il suo secondo marito (e padre di Deborah) dopo le nozze a quindici anni con il marchese Cesare Rodighero, durate appena 21 giorni. Nel 1960 è nel cast di 'Adua e le compagne' di Antonio Pietrangeli, che la dirige anche in seguito. Tra i successivi lavori, si ricordano 'Asfalto che scotta' (1960) al fianco di Jean-Paul Belmondo, 'Fantasmi a Roma' Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, 'Vanina Vanini' (1963) di Rossellini che però vale a Milo molte critiche per la sua interpretazione. 

L'incontro con Fellini, che la chiamava affettuosamente 'Sandrocchia', è una svolta nella carriera dell'attrice. Il regista riminese, con cui intrecciò anche una relazione, da lei svelata a 'Porta a Porta' nel 2009, la dirige in '8 e mezzo' (1963) e 'Giulietta degli spiriti' (1965). Per entrambi le pellicole, la Milo si aggiudica il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista. Prende poi parte, tra gli altri, a 'Frenesia dell'estate' (1963), 'La visita' (1963), 'Le voci bianche (1964), 'L'ombrellone' di Dino Risi (1965). 

Dall'unione con Ottavio De Lollis nascono Ciro e Azzurra e l'attrice decide di dedicarsi alla famiglia. Torna alla recitazione nel 1979, prendendo parte ad alcune commedie. Nel frattempo, intraprende la carriera televisiva: nel 1966 conduce un ciclo di cinque puntate di 'Studio Uno'. Ma per rivederla sul piccolo schermo bisogna attendere vent'anni: nel 1982-1983 conduce una rubrica di costume all'interno di 'Mixer' di Giovanni Minoli, su Rai2. 

Negli anni Ottanta intreccia una relazione segreta con Bettino Craxi, leader del Psi, partito alla quale la Milo è legata sin dagli anni Sessanta. L'attrice conosce una nuova, grande stagione di celebrità dal 1985 al 1989, conducendo il programma pomeridiano per i giovanissimi 'Piccoli fans', che le frutta anche molte parodie, tra cui quella di Gianfranco D'Angelo in 'Drive In'. 

Sempre sulla seconda rete Rai conduce, nella stagione 1989-90, 'L'amore è una cosa meravigliosa', che resta famoso per lo scherzo telefonico che la vide vittima: un anonimo informò in diretta la Milo che il figlio Ciro era ricoverato in ospedale in gravi condizioni dopo un incidente stradale. La presentatrice scappa dallo studio in preda alla disperazione. La notizia si rivela falsa, l'autrice della telefonata non viene mai individuata. La scena e l'urlo 'Ciro, Ciro' diventano un tormentone di quegli anni. 

Sandra Milo approda poi in Fininvest, dove per Rete4 nel 1991-1992 conduce il quiz 'Cari genitori' e nella stagione successiva 'Giorno di festa'. Negli anni Duemila è attiva sul piccolo schermo, come opinionista e interprete in film televisivi, e a teatro (tra cui '8 donne e un mistero', 'Il letto ovale', 'Fiori d'acciaio'). 

Nel 2003 ritorna al cinema, nel film 'Il cuore altrove di Pupi Avati', e prenderà parte ad altre pellicole, tra cui 'Happy Family' di Gabriele Salvatores (2010) e 'A casa tutti bene' di Gabriele Muccino (2018). Nel 2010 partecipa al reality show 'L'isola dei famosi', arrivando in semifinale. Nel 2021 alla Milo viene assegnato il premio David di Donatello alla carriera. L'anno successivo è protagonista del del docu-reality 'Quelle brave ragazze', per Sky, di cui l'anno successivo viene prodotta una seconda stagione. Sempre nel 2023 è nel cast della serie 'Gigolò per caso', prodotta da Prime Video.