Stupro 13enne a Catania, oggi interrogatori garanzia. Sindaco Trantino: "Violenza a tutta la città"

Davanti al gip quattro maggiorenni in carcere. Sentiti anche i tre minorenni del branco. Il primo cittadino sul problema della sicurezza: "Servono oltre 500 vigili urbani in più"

Stupro 13enne a Catania, oggi interrogatori garanzia. Sindaco Trantino: "Violenza a tutta la città"
Tgr Sicilia
striscioni davanti al tribunale durante udienza stupro

Si sono appena concluse le udienze di convalida dei fermi dei sette egiziani -  tre sono minori - indagati per la violenza sessuale di gruppo a una 13enne nei bagni pubblici dei giardini comunali della Villa Bellini, a Catania. Al momento hanno tutti avvocati d'ufficio. Alcuni degli indagati hanno risposto alle domande del gip ha riferito il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita mentre, con la sostituto Anna Trinchillo, ha lasciato il palazzo di giustizia. Hanno chiesto la convalida del provvedimento e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro degli indagati e degli arresti domiciliari per il quinto che, durante le prime fasi delle indagini, ha collaborato all'identificazione del 'branco' che avrebbe partecipato alle violenze.

Davanti al Palazzo di giustizia sono stati esposti due striscioni: 'Femminestorie', 'Sham officine coordinamento contro la violenza e contro il femminicidio' 'Fright diritti senza confini'. 

"È stata una violenza commessa nei confronti dell'intera città. Tutti ci siamo sentiti violentati per quello che hanno fatto a questa ragazza". Ha detto il sindaco di Catania, Enrico Trantino in un'intervista, soffermandosi sul problema della sicurezza: "Potessimo disporre di maggiori forze, due unità del Corpo di polizia locale le destineremmo sempre alla Villa Bellini, ma ci servirebbero 800 vigili urbani, e invece ne abbiamo 246, e 200 di questi sono over 60".

Mezz'ora prima dello stupro, nello stesso parco pubblico una baby gang ha importunato e ferito alcune persone, e sono arrivati carabinieri e vigili urbani, ma il sindaco ritiene che "non fossero gli stessi", in quel caso "pare si fosse trattato di una baby gang composta da ragazzi italiani".

Trantino torna di nuovo alle richieste avanzate al governo centrale. "Spero che vengano esaudite alla luce di una visione complessiva" e invita a "non lasciarsi fuorviare dalla voglia di vendetta, dall'onda emotiva". Non ci devono essere situazioni di attacco generalizzato nei confronti dei migranti, ma nello stesso tempo mi dispiacerebbe se qualcuno cominciasse a speculare rispetto alla capacità di intervento, che invece c'è stato da parte delle Procure e dei carabinieri". "Vorrei sottolineare - chiosa il sindaco - la tragica coincidenza dei fatti con la vicenda di Agata. Vorrei che la donna fosse ricordata come principio di vita altrui e protagonista della società e non come oggetto di desiderio o vittima di manifestazioni di violenza".