Agrigento: il ponte Morandi verrà consolidato, non demolito

Trenta milioni di euro e tre anni per mettere in sicurezza i 2.300 metri del viadotto costruito nel 1970 e chiuso dal 2017. Ma si lavorerà anche a una nuova circonvallazione, un anello urbano a forma di omega

"Questo ponte non s'ha da demolire", almeno non fino a quando non si sarà messa in condizione Agrigento di farne a meno. Il responsabile Anas per la Sicilia Valeria Mele lo ha definito "opera essenziale" per la città. 

Una volta aggiudicato l'appalto inizieranno i lavori: trenta milioni di euro e tre anni per mettere in sicurezza il viadotto Akragas progettato dall'ingegner Morandi. L'opera taglia in due l'area archeologica. Costruito nel 1970 in una situazione di emergenza dopo la frana del 66, è chiuso dal 2017. 

Ma intanto all'incontro fra Anas, Comune e parco della Valle dei Templi, è stato fatto un primo passo per il progetto di un anello stradale a forma di Omega che faccia da nuova circonvallazione per la città. Per il sindaco Lillo Firetto bisogna prima "superare il gap infrastrutturale" e poi si può iniziare a discutere di un'eventuale demolizione del ponte.

Code, traffico e disagi crescenti nel "capoluogo dei viadotti", dove sono concentrate metà delle otto strutture più a rischio in tutta la regione. Si lavorerà quindi per far durare il meno possibile le chiusure parziali o totali dei ponti Salsetto, Spinola e Re e della galleria Spinasanta.