Nell'aula bunker dell'Ucciardone gli studenti raccontano la mafia

Premiati i lavori delle scuole per il concorso "Quel fresco profumo di libertà", promosso dal centro studi Paolo e Rita Borsellino. Oltre 130 gli elaborati, provenienti da tutta Italia. Un'occasione per chiedere verità sulla strage di via D'Amelio

Memoria, impegno civile, lotta alla mafia, richiesta di verità e giustizia. Nell'aula bunker del carcere Ucciardone, che ospitava gli imputati mafiosi del maxiprocesso, i protagonisti sono gli studenti. L'occasione è la premiazione della quarta edizione del concorso "Quel fresco profumo di libertà", promosso dal centro studi Paolo e Rita Borsellino: è la prima volta senza Rita, che ha voluto fortemente questa manifestazione. Un'occasione per chiedere ancora una volta giustizia sui tanti misteri che ancora avvolgono la strage di via D'Amelio.
Oltre 130 gli elaborati, provenienti da tutta Italia, che hanno partecipato al concorso. Ognuno presenta un diverso modo di intendere la mafia e di rapportarla all'attualità e alla specificità dei diversi territori.