Sea Watch, Procura di Catania apre inchiesta per associazione a delinquere

Sullo sbarco dei 47 migranti della Sea Watch la Procura di Catania ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. Obiettivo individuare trafficanti e scafisti ma anche passare al setaccio la condotta della Ong

Associazione per delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina. Sullo sbarco dei 47 migranti della Sea Watch la Procura di Catania ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti. Un'ipotesi di reato che sposta la competenza al Tribunale etneo. Obiettivo individuare trafficanti e scafisti ma anche per passare al setaccio la condotta della ong.

Dal salvataggio al largo della Libia all'avvicinamento a Lampedusa per rispondere alla convocazione della Procura di Agrigento nell'inchista sulla morte di 117 migranti a metà gennaio, poi revocata. Fino al cambio di rotta verso Siracusa per evitare la tempesta che si stava scatenando nel Mediterraneo. Senza avvicinarsi alle coste tunisine.

Una condotta "non ingiustificata", cioè idonea, proprio per il rischio all'incolumità dei migranti salvati e la totale assenza della guardia costiera libica, scrive il procuratore Zuccaro.

La situazione di "distress", di stato di pericolo, avrebbe giustificato l'intervento, secondo la Procura etnea visto il "progressivo sgonfiamento dei tubolari del gommone".

I dubbi della Procura riguardano invece la motonave, registrata come natante da diporto, pleasure yacht nel registro nautico olandese, non adatta al trasbordo di migranti. Dopo le contestazioni tecniche della guardia costiera, dai bagni chimici non a norma al verricello dell'ancora, la Sea Watch resta ferma in porto. Tra poche ore la manifestazione dei gruppi della rete antirazzista per chiedere l'immediato ritorno in mare della ong.