Il grifone sui Nebrodi: il successo del suo ritorno e le prossime sfide

A 20 anni dall'avvio del progetto di reintroduzione di questo rapace nel Parco dei Nebrodi, la colonia continua a crescere e si pensa ad espandere la sua presenza nel resto della Sicilia. Il grifone, prima di estinguersi, era presente in molte zone

Nel cuore del Parco dei Nebrodi, all'ombra delle Rocche del Crasto, esiste uno dei progetti di reintroduzione di maggior successo di tutt'Italia. A pochi chilometri da Alcara Li Fusi, grazie a un punto d'osservazione, si possono ammirare, in cielo, i grifoni. Si tratta di avvoltoi, tanto goffi a terra, quanto eleganti quando veleggiano in cielo. 

Proprio nella zona dove oggi si trova la voliera e il carnaio, viveva l'ultima coppia di grifoni, estinta in Sicilia, negli anni Sessanta. "Ma oggi - racconta il direttore del Parco Filippo Testagrossa - la colonia conta oltre 150 esemplari. Quest'anno abbiamo 40 coppie che hanno nidificato. Ormai è stabilmente insediata qui, la colonia dei grifoni".

Testagrossa, insieme allo zoologo Antonio Spinnato e a una serie di volontari e associazioni, hanno subito creduto in questo progetto di reintroduzione di questo rapace, fin dal 1999. Prima l'arrivo di 40 esemplari dalla Spagna, poi, nel 2005 il primo nido e da lì un successo dopo l'altro. Ora il prossimo obiettivo è quello di riportare questo avvoltoio nel resto della Sicilia, proprio come una volta: sulle Madonie, sui Sicani e non solo. Ci vorrebbero poche risorse, ma per ora non ci sono.

Gli appassionati che vogliono ammirare questi grifoni, possono contattare l'associazione Ambiente Sicilia che cura un percorso proprio di fronte alla voliera nelle Rocche del Crasto, ma anche osservare la webcam sul sito del Parco che mostra in tempo reale un nido, con uno dei piccoli.