In Sicilia mancano centinaia d'insegnanti di sostegno

Tanti posti sono ancora scoperti a causa del ritardo nelle chiamate e le scuole sono costretti a chiamare docenti senza titolo. Troppo pochi gli specializzati

 Centinaia d'insegnanti di sostegno in Sicilia mancano ancora all'appello. A oltre un mese dall'inizio della scuola. Ma cosa forse ancora più grave, la ricognizione fatta da Fabio Cirino, segretario della Flc-Cgil Palermo, dice che quest'anno migliaia di docenti si occuperanno di alunni e classi con necessità speciali, senza avere alcuna formazione per farlo. Solo nella provincia di Palermo, parliamo di mille docenti.

 Alla base dei tanti ritardi c'è la spinosa questione dell'organico di fatto e di diritto. I posti assegnati di diritto al sostegno sono fissati per legge a 11.500 per la Sicilia e vengono coperti fin dal primo giorno di scuola ma altri 7.900 vanno nominati con assegnazioni provvisorie perché i ragazzi che hanno diritto al sostegno sono molti di più di quelli fissati dalla legge del 2008. Punto, questo, tra l'altro, dichiarato illegittimo da una sentenza della Corte costituzionale che obbligherebbe il ministro dell'Istruzione ad aggiungere all'organico di diritto, i posti in deroga. 

Si può stimare che quest'anno saranno almeno 3mila gli insegnanti di sostegno senza titolo. Tante famiglie chiedono aiuto ad associazioni come l'Angsa che mette insieme genitori di soggetti autistici. Nino Camarda, il presidente regionale, denuncia come anno dopo anno troppo spesso gli studenti disabili vengano abbandonati a loro stessi, senza un percorso specifico per aiutarli nell'apprendimento e nella socializzazione. 

I presidi fanno quello che possono tra docenti che non si trovano nonostante centinaia di telefonate e alunni che hanno il diritto ad essere seguiti al meglio. Vincenzo Guarneri è il dirigente scolastico dell'Istituto Pino Puglisi di Palermo e racconta come le famiglie con meno strumenti culturali facciano difficoltà a farsi sentire, a far valere i propri diritti. Cercherà di organizzare un affiancamento per gli insegnanti senza titoli ma è poco più di una goccia nel mare dove il problema che bisognerebbe risolvere a livello nazionale è quello che sono troppo pochi i posti nei corsi per formare insegnanti di sostegno. Formazione, tra l'altro, pagata dallo stesso lavoratore.