Sanità e corruzione: arrestato Candela, coordinatore per l'emergenza Covid

L'inchiesta della Guardia di finanza ha scoperto un giro di tangenti all'interno dell'Asp di Palermo, risalenti a quando Candela ne era il direttore generale. In carcere, Fabio Damiani, attuale responsabile dell'Asp di Trapani

Le mazzette venivano consegnate anche all'interno di una valigetta, come ai tempi di Tangentopoli ma il sistema di corruzione e manipolazione degli appalti scoperta dalla Guardia di finanza di Palermo era molto più complesso di così. Gare per il sistema sanitario pilotate per favorire aziende siciliane e lombarde con un meccanismo di subappalti, fatture false e faccendieri che serviva a nascondere i nomi dei dipendenti pubblici che alla fine intascavano tutto.

"La tangente valeva il 5% del valore dell'appalto, per ogni anno di durata dei lavori", ha spiegato il comandante provinciale della Guardia di finanza di Palermo Antonio Quintavalle Cecere.


In tutto i soldi intascati valgono 1,8 milioni di euro, hanno ricostruito i finanzieri che dal 2017 hanno indagato su 4 appalti sanitari da  600 milioni di euro.
 
Nomi pesanti tra i 23 denunciati dalla procura di Palermo, 10 agli arresti. A spiccare su tutti, c'è quello di Antonio Candela, ora ai domiciliari. È il  Coordinatore della struttura regionale per l'emergenza coronavirus e allora  Direttore generale dell'Asp di Palermo. Diventato palandino dell'antimafia dopo aver denunciato nel 2014 la mega truffa dei pannoloni, poi finito sotto scorta dopo minacce e sabotaggi e insignito dal Capo dello Stato della Medaglia d'argento al merito della sanità pubblica. 

Secondo gli inquirenti, da responsabile dell'Asp, avrebbe fatto pressione per consentire a un'azienda vincitrice di un appalto potesse arrivare fino alla centrale unica di committenza nazionale. Candela è accusato di corruzione e di avere intascato tangenti per 260mila euro.
 
L'altro nome pesante è quello di Fabio Damiani, attuale Direttore generale dell'Asp di Trapani e allora sottoposto di Candela. Secondo i finanzieri sarebbe lui il regista di tutta la macchina corruttiva, insieme a quello che è considerato il braccio destro e faccendiere, Salvatore Manganaro. Entrambi sono in carcere

Tra gli 3 indagati anche il vicepresidente della Commissione salute dell'Assemblea regionale siciliana Carmelo Pullara.



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 su  l'inchiesta che nel 2014 fermò  

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nti promesse ai pubblici ufficiali raggiungono, però, una cifra pari ad almeno Euro 1.800.000. 
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