Ambulanti in piazza per chiedere garanzie e aiuti alla politica

Da tutta la Sicilia hanno manifestato di fronte a Palazzo dei Normanni a Palermo, sede dell'Ars. Chiedono norme chiare sulla riapertura dei mercati rionali, l'avvio delle sagre e sostegni economici

Sono arrivati a Palermo da tutta la Sicilia per chiedere di essere ascoltati dalla politica. Una protesta - quella dei venditori ambulanti - che in questi giorni tocca anche molte altre zone d'Italia. Nell'Isola il settore occupa 20mila persone. Attività dalle quali dipende quasi sempre l'intera famiglia. Dopo più di 2 mesi di stop, la situazione dei mercati rionali a macchia di leopardo, denunciano i sindacati. Molti sindaci hanno consentito la riapertura, altri no, oppure hanno cambiato luogo e ridotto il numero degli ambulanti, spiega Arturo Coglitore, presidente regionale di Fiva-Confcommercio.

Ancora più grave il problema di chi vive solo grazie a fiere e sagre. Ad oggi ferme. Si tratta del 30-40% del totale degli ambulanti. "Loro sono fermi da oltre 90 giorni - denuncia Sebastiano Coco, segretario regionale Fenailp - abbiamo avuto solo promesse". 

L'altro nodo è quello dei sostegni economici. Il settore denuncia che la metà dei commercianti non ha ancora ricevuto i 600 euro previsti per le partite Iva e anche di essersi visti negare dalle banche i prestiti garantiti dallo Stato. Tutto mentre i clienti restano pochi anche nei mercati che hanno riaperto.

Dopo la protesta, di fronte a Palazzo dei Normanni, c'è stato un incontro tra i rappresentanti sindacali, il presidente dell'Ars Micciché e l'assessore regionale Turano. È stato promesso un chiarimento della norma sui mercati rionali e un'audizione in commissione bilancio per trovare misure di sostegno.