A Carini parte la produzione di mascherine Ffp3. La prima in Sicilia
Un prodotto destinato soprattutto ai sanitari e che ha meno concorrenza dalla Cina. Le aziende riconvertite sono in difficoltà perché nei bandi pubblici vincono quasi sempre i prodotti cinesi
La nuova linea produttiva delle mascherine Ffp3 è operativa all'interno della ditta dei fratelli Montalbano, a Carini, in provincia di Palermo. Per ora, in Sicilia, è l'unica.
A questo prodotto, i proprietari affidano le speranze di rilanciare le esigue vendite che hanno caratterizzato questi mesi.
C'è tanta delusione rispetto alle attese, infatti. Dopo i tanti appelli lanciati durante la prima ondata da tutte le autorità nazionali e regionali per spingere gli imprenditori a riconvertirsi, non è arrivata nessuna commessa pubblica. Quasi tutto accaparrato da chi rivende prodotti cinesi. Risultato: da 50 lavoratori si è scesi a 20.
Solo in Sicilia - racconta il presidente del distretto della Meccatronica, Antonello Mineo - si sono riconvertite 15 ditte per produrre mascherine, tute, calzari, disinfettanti. Tutte in difficoltà per lo stesso motivo.
"All'inizio di questa emergenza - spiega - si è dimostrato come la globalizzazione non funzioni. Bisogna trovare il modo per inserire nei bandi delle quote che vadano ad aziende italiane e locali"
A questo prodotto, i proprietari affidano le speranze di rilanciare le esigue vendite che hanno caratterizzato questi mesi.
C'è tanta delusione rispetto alle attese, infatti. Dopo i tanti appelli lanciati durante la prima ondata da tutte le autorità nazionali e regionali per spingere gli imprenditori a riconvertirsi, non è arrivata nessuna commessa pubblica. Quasi tutto accaparrato da chi rivende prodotti cinesi. Risultato: da 50 lavoratori si è scesi a 20.
E non sempre, aggiunge, è facile capire chi ha certificato quelle mascherine, se il centro che si ha seguito la certificazione segua i nostri standard. Il risultato è che - eccetto la grossa commessa nazionale per Fca - le altre ditta italiane non riescono a prevalere nei bandi."Abbiamo partecipato a tutti i bandi ma quando da una base di gara di 50 centesimi per ogni mascherina chirurgica si scende a 2-3 centesimi, per noi è impossibile. È il costo della sola materia prima", denuncia Emanuele Montalbano
Solo in Sicilia - racconta il presidente del distretto della Meccatronica, Antonello Mineo - si sono riconvertite 15 ditte per produrre mascherine, tute, calzari, disinfettanti. Tutte in difficoltà per lo stesso motivo.
"All'inizio di questa emergenza - spiega - si è dimostrato come la globalizzazione non funzioni. Bisogna trovare il modo per inserire nei bandi delle quote che vadano ad aziende italiane e locali"