Il cotone made in Sicily: diffuso negli anni '50, oggi guarda all'alta moda

Nel passato la Sicilia era uno dei principali produttori, poi il cotone è scomparso dai campi dell'Isola. Ora esiste una piccola filiera che produce fibra biologica di alta qualità

Augusta 1958. Le immagini delle teche rai mostrano un pezzo di storia della Sicilia dimenticata: la coltivazione del cotone. Il terreno arso, il mulo, il carretto, convivevano con l'industria nelle città, come l'enorme cotonificio di Partanna Mondello, a Palermo.

Manlio Carta, dopo 17 anni trascorsi in asia occupandosi di sviluppo tessile per le multinazionali, ha deciso di tornare in Sicilia e riportare qui la coltivazione del cotone. Con uno sguardo all'alta moda, selezionando una tipologia a fibre particolarmente lunghe. 

Approfittando dell'aumento vertiginoso del prezzi per l'importazione delle merci dalla Cina, è nata una piccola filiera: per ora 100 ettari, l'anno prossimo saranno 500. Tra i produttori, Gianfranco Mazara, che ha deciso di coltivarlo accanto alle sue vigne a Calatafimi-Segesta, nel Trapanese.

La raccolta quest'anno è fatta a mano ma sarà meccanizzata l'anno prossimo intanto a fine mese nascerà a Castel di Tusa, nel Messinese, un impianto per lavorare il cotone.