Separazione delle carriere dei magistrati: un libro a sostegno di una riforma

"Non diamoci del tu", edito da Rubbettino, è il volume scritto dal presidente della Fondazione Einaudi Giuseppe Benedetto a sostegno di due percorsi diversi per giudici e pubblici ministeri

La separazione delle carriere tra i giudici che emettono le sentenze e i pubblici ministeri che si occupano delle indagini è un tema controverso e contemporaneamente ostico, tecnico. Il libro presentato nell'aula magna della Corte d'appello di Palermo - "Non diamoci del tu" (edito da Rubbettino) - sostiene, nelle sue 129 pagine, la necessità di creare due percorsi paralleli. L'autore è Giuseppe Benedetto, avvocato penalista, presidente della fondazione Einaudi.

Alla presentazione del volume è intervenuto, accanto ai vertici della magistratura e dell'avvocatura, il viceministro alla giustizia Francesco Paolo Sisto.

Di contro, chi difende l'attuale assetto, ossia un'unica scuola di magistratura, un unico concorso e un unico Consiglio superiore della magistratura, ricorda come in Italia, il Pubblico ministero non sia semplicemente la controparte dell'avvocato della difesa. Il suo obiettivo non è ottenere una condanna, ma indagare per accertare la verità. Per questo comunione d'intenti tra giudice e Pm, chi dice "no" alla separazione delle carriere, sostiene l'importanza di mantenere un unico percorso.