Orfani di femminicidi. La storia di Noemi: "Mio padre suicida, potrei essere esclusa dagli aiuti"

Dopo l'approvazione della norma della Finanziaria che prevede assunzioni a chiamata diretta per le vittime, parla la figlia di Lina Siciliano: il marito la uccise e si tolse la vita non dando luogo al processo e alla relativa condanna

Noemi D'Alba aveva solo 12 anni quando a Palermo sua madre, Lisa Siciliano, è stata uccisa da suo padre che poi si è tolto la vita, tutto mentre lei era in casa con la sorella minore. Dovrebbe quindi rientrare a tutti gli effetti nella triste categoria degli orfani di femminicidio eppure non sempre lo Stato gliel'ha riconosciuto. 

Si è sentita sola quando in un ufficio di collocamento alla richiesta di essere inserita nell'elenco delle categorie protette le hanno risposto che non era possibile. Perché per la morte della madre non c'è alcuna sentenza di condanna, perché l'assassino, essendosi suicidato, non è mia stato processato.

Noemi e sua sorella minore aspettano ora di capire se saranno escluse anche dalle assunzioni dirette nella pubblica amministrazione che ieri sono state inserite nella legge Finanziaria siciliana. Augurandosi che l'assurdo cortocircuito in cui si trovano venga sanato almeno a livello regionale.