Arresti, indagati e maxi-sequestri in Calabria, Sicilia e Toscana

Operazione "Ercole", stroncato il business delle pillole anabolizzanti

Le indagini dei carabinieri partite quasi tre anni fa dalla morte sospetta di un quarantenne in provincia di Reggio Calabria. Sotto sequestro anche immobili ritenuti frutto del commercio illegale di medicinali proibiti.

Operazione "Ercole", stroncato il business delle pillole anabolizzanti
web
Anche la Toscana, in particolare la provincia di Firenze, coinvolte nell'operazione antidoping dei Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria: fatta luce su una morte sospetta e smantellato un ingente traffico di anabolizzanti in palestre e nelle competizioni sportive; nove le misure cautelari personali, tra cui un forestale, e 20 indagati; migliaia i medicinali proibiti sequestrati. Stamattina nelle provincia di Reggio, Catania e Firenze i carabinieri, con il supporto dei reparti territorialmente competenti e l'ausilio del Nas e dei Cacciatori di Calabria, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misura cautelare personale - emessa dal Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura della Repubblica - nei confronti di persone ritenute responsabili di commercio di sostanze anabolizzanti, commercio di farmaci stupefacenti, somministrazione di farmaci dopanti per alterare le prestazioni agonistiche, ricettazione, esercizio abusivo di professione e somministrazione di farmaci pericolosi per la salute pubblica. Nel corso delle operazioni, durante le quali sono state eseguite anche diverse perquisizioni in Toscana, Calabria e Sicilia, è stata inoltre data esecuzione, unitamente a militari della Guardia di finanza, al sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di oltre 100.000 euro, riconducibili a due degli indagati, in quanto ritenuti frutto del commercio illecito, grazie agli accertamenti patrimoniali svolti dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Palmi. L'operazione, convenzionalmente denominata 'Ercole', giunge all'esito di una articolata attività investigativa, supportata da serrati monitoraggi tecnici, analisi documentali e indagini tradizionali, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Taurianova con un supporto specialistico del Nas di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi diretta dal procuratore capo Ottavio Sferlazza. Tutto ha avuto inizio nell'ottobre del 2017 a seguito della morte, apparsa subito sospetta, di un quarantenne taurianovese. L'uomo, in salute e molto sportivo, venne trovato privo di vita in casa dai famigliari, in circostanze anomale e improvvise, ma inizialmente fu ipotizzato un ordinario arresto cardio-respiratorio. Tuttavia, l'assenza di patologie pregresse o altri elementi sintomatici e le successive informazioni raccolte dai carabinieri di Taurianova, hanno fatto emergere il sospetto che il decesso fosse, in realtà, connesso all'attività sportiva praticata dall'uomo nell'ambito del fitness e del body building.