Manca il defibrillatore: chiuse due strutture sportive

Controlli dei militari del Nas in varie province della Toscana. Complessivamente 11 medici segnalati

Manca il defibrillatore: chiuse due strutture sportive
TGR
Un'ispezione del Nas dei Carabinieri

I Nas di Livorno - nelle province di Grosseto e di Pisa - hanno controllato due strutture sportive che sono poi state chiuse da personale delle competenti Asl per aver riscontrato l'assenza del defibrillatore salvavita obbligatorio nello svolgimento di attività sportiva. Questi controlli rientrano nell'operazione organizzata dai carabinieri dei 12 Nas dell'Italia centrale in centri e associazioni sportive, palestre, piscine e ambulatori in  quattro regioni (Lazio, Emilia Romagna, Abruzzo e Toscana) per verificare il rispetto della normativa vigente in merito al rilascio di certificati medici per lo svolgimento di attività sportiva.  I Nas di Firenze, nelle province di Firenze, Siena, Prato e Pistoia, hanno ispezionato 37 impianti tra palestre e centri sportivi, segnalando alle competenti autorità  (rispettivi Comuni e Asl) i responsabili legali di 26 strutture, di cui:  16, per aver tesserato soggetti sprovvisti di documentazione sanitaria attestante l'idoneità allo svolgimento dell'attività sportiva, in alcuni casi risultata non valida perché rilasciata da medici prescrittori non autorizzati; 3, per l'omessa dotazione dei dispositivi salvavita, a seguito di cui i militari operanti hanno avanzato richiesta di sospensione dell'attività; 2, per aver detenuto il defibrillatore senza aver adempiuto alla verifica di funzionalità tecnica; 3, per non aver rispettato l'obbligo di garantire la presenza di personale qualificato all'uso dei dispositivi salvavita durante lo svolgimento delle attività sportive e motorie;  2, per aver rilevato diffuse carenze igienico sanitarie e strutturali. Complessivamente 11 i casi di medici segnalati alle competenti autorità aanitarie e amministrative per aver rilasciato certificazione per l'idoneità all'attività sportiva non agonistica, senza rivestire la qualifica di medici prescrittori autorizzati (quali sono il medico di medicina generale, il medico specialista in medicina dello sport o appartenente alla Federazione sportiva italiana-Coni). Comminate sanzioni amministrative per un totale di 30.000 euro.