Traffico di rifiuti, sequestrati i cantieri alla diga di Montedoglio

Alla diga si lavora per la ricostruzione dello scarico di superficie collassato la notte del 29 dicembre 2010. Le indagini proseguono

A seguito di una complessa indagine condotta dai Carabinieri Forestali della Stazione di Sansepolcro e del Gruppo ambiente  della Procura di Arezzo,  coordinati  da pm Angela Masiello, un intera area della diga di Montedoglio, attualmente interessata dai lavori di ricostruzione dello scarico di superficie collassato la notte del 29 dicembre 2010 e’ stata sottoposta a sequestro preventivo e con essa anche alcuni  impianti della Valtiberina per gestione illecita di rifiuti speciali e reati di falso.
In particolare le terre e rocce provenienti dagli scavi del citato scarico venivano sottratti dalla disciplina dei rifiuti mediante false certificazioni  e destinati a finalità diverse da quelle previste  a due distinti impianti della Valtiberina che li immettevano nei propri cicli produttivi senza autorizzazione e in assenza di ogni tracciabilità ambientale. 
I lavori presso la Diga sono stati parzialmente interrotti con il sequestro dell’area e di alcuni veicoli professionali; tre impianti sono stati sequestrati , due parzialmente e uno integralmente: uno di questi aveva in giacenza 5000 metri cubi di sedimenti fluviali prelevati dal Tevere e trasferiti presso il proprio ciclo produttivo senza autorizzazione al trattamento dei rifiuti; il secondo superava del quadruplo il quantitativo autorizzato di rifiuti  da trattare e risultava inadempiente alle  prescrizioni dell’autorizzazione per la messa a norma del ciclo produttivo.
Le indagini sono tutt’ora  in corso per identificare le varie responsabilità delle ditte che a vario titolo hanno operato nell’area della diga provvedendo a raccogliere e a movimentare i rifiuti. 
Il sequestro di parte dell’invaso essendo del demanio e’ stato eseguito nei confronti dell’ente proprietario.