Il dramma di Diego. Il gip dice no all'archiviazione. 14 gli indagati

Diego Canella è in uno "stato di coscienza minima" dopo uno scontro in un campo di calcio a Mezzolombardo. Il gip dispone altri accertamenti

Il dramma di Diego. Il gip dice no all'archiviazione. 14 gli indagati
TgrTrento
Niente archiviazione, per ora, per il caso di Diego Canella, il portiere del Redival che una sera dell'aprile del 2017 in un contrasto di gioco a Mezzolombardo si accasciò a terra e finì in coma. Era stato colpito alla testa con una ginocchiata in modo non volontario. Il giudice per le indagini preliminari Marco La Ganga si è opposto alla richiesta di archiviazione avanzata dalla pm Alessandra Liverani e ha disposto una consulenza medico legale per valutare se l'intervento dei sanitari sia stato tempestivo. Gli indagati sono 14 tra medici e infermieri. Per la pm, che per le indagini si era avvalsa dei Nas dei carabinieri, non c'erano stati ritardi nei soccorsi. Parla di "tempi non comprimibili" nell'intervento. Ora sarà la nuova consulenza chiesta dai familiari di Diego Canella a scrivere la parola fine. Quattro i mesi di tempo per arrivare ad una conclusione. Intanto Diego, che oggi ha 26 anni, prosegue il lungo percorso di riabilitazione nella casa a Cogolo di Peio. Ha uno stato di coscienza minima, raccontano i familiari. Silvano Ploner li aveva incontrati a maggio ad Arco. Ecco il servizio