La contestazione

Motori in montagna, la Sat ribadisce il suo "no" e propone un'alternativa

Le manifestazioni motoristiche restano un'aggressione all'ambiente per la Sat. La Società degli Alpinisti però, consapevole dei risvolti economici e turistici, rilancia e propone la montagna come luogo di sperimentazione per il trasporto pubblico

Motori in montagna, la Sat ribadisce il suo "no" e propone un'alternativa
TgrTrento
L'occasione è il prossimo Suzuki 4x4 Hybrid Vertical Winter Tour 2020, in programma l'1 e 2 febbraio nella Ski Area Tognola a San Martino di Castrozza e il 29 febbraio e 1° marzo, nella Ski Area Belvedere a Canazei  in Val di Fassa.

Eventi vetrina che si ripetono da qualche tempo, come il Jeep Camp del luglio 2019, con veri e propri “test drive” (prove su strada) di modelli 4x4, ibridi e non.

Per la SAT simili manifestazioni sono una vera e propria “aggressione alla montagna”; opinione condivisa dai Gruppi CAI del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, dell’Alto Adige e dall’Alpenverein Suedtirol.

Ma condivisa anche dalla Cabina di Regia coordinata dal Servizio Aree Protette e dei ghiacciai della Provincia che, nelle Linee Guida in tema di promozione di eventi in montagna, "riconosce la necessità economica e sociale e anche l’opportunità culturale della fruizione turistico-ricreativa e sportiva in ambiente naturale, ma nell'ambito di modelli centrati sulla cultura del rispetto e del silenzio, della lentezza e dell’auto limitazione”.

La novità arriva ora con una nuova proposta della presidente della Sat, Facchini: la promozione delle case automobilistiche non è un tabu, scrive, se orientata verso un criterio di sostenibilità a vantaggio della collettività. Ed ecco allora l'idea:

Perché dunque non pensare, visto che ci si trincera dietro la promozione dei modelli ibridi o elettrici, ad una sperimentazione da parte dei grandi marchi auto, con pulmini, o mezzi di trasporto pubblici ibridi, o elettrici per la mobilità alternativa e collettiva nelle località di montagna, invece che promuovere sempre l’utilizzo del mezzo privato? Una iniziativa di questo genere avrebbe sicuramente una grandissima eco mediatica.

Insomma l’auspicio - conclude Facchini - dunque è che si guardi oltre al ritorno economico immediato dei giorni del raduno, che si ragioni piuttosto in prospettiva, avviando una pianificazione intelligente e consona all’ambiente alpino.