La crisi

Turismo, la stima: in Trentino Alto Adige crollo fatturato di 800 milioni

Il dato emerge dai calcoli dell'osservatorio dei commercialisti che ha fatto una indagine sulle srl del settore a livello nazionale. A subire il danno maggiore saranno gli albergatori

Turismo, la stima: in Trentino Alto Adige crollo fatturato di 800 milioni
TGR BZ
Il fatturato 2020 di ristoranti e algherghi in Trentino Alto Adige subirà un crollo di 800 milioni di euro. E' la stima dell'osservatorio sui bilanci delle Srl pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione nazionale dei commercialisti tenendo conto del blocco delle attività nei mesi di marzo e aprile (ipotizzando che la chiusura perduri fino alla fine di questo mese) e della graduale ripresa dell’attività nei mesi successivi.

Secondo lo studio dei commercialisti - che si riferisce esclusivamente alle Srl, quindi il danno potrebbe essere ancora maggiore - gli albergatori potrebbero subire una contrazione di oltre 670 millioni, e i ristoratori di poco meno di 130 milioni.

A livello nazionale, secondo le stime, il fatturato del comparto calerà di 16,7 miliardi di euro pari al -44,1% dei ricavi del 2019. In particolare, il comparto della ricettività alberghiera sarà il più colpito, con una perdita di 7,7 miliardi di euro, pari a -54%, mentre il settore della ristorazione subità una contrazione di 8,3 miliardi di euro, pari a -37%. A livello regionale la più colpita la Lombardia con un calo di 3,5 miliardi di euro, seguita dal Lazio con -2,7 miliardi di euro e dal Veneto con -1,6 miliardi di euro
 
La stima - precisano i commercialisti - è stata condotta su un campione di società includendo tutte le Srl che hanno presentato almeno un bilancio nell’ultimo triennio disponibile (2016-2018). Si tratta di 72.748 società (53.145 operanti nel settore della ristorazione e 19.063 operanti nel settore ricettivo) alle quali è imputabile un volume complessivo di ricavi pari a 37,8 miliardi di euro nel 2019. Le stime sono relative ai soli bilanci delle Srl del settore Ristorante e alberghi e non sono, pertanto, riferibili all’intero settore che, sulla base di dati Istat 2017 è costituito da circa 328 mila imprese, tra cui circa 160 mila ditte individuali e 90 mila società di persone oltre a quasi 3 mila cooperative.  

Le quantificazioni sono state condotte sulla base di alcune ipotesi relative all’impatto della crisi provocata dall’emergenza coronavirus separatamente per le Srl del comparto Alloggio e per quelle del comparto Ristorazione. In particolare, per il primo si è tenuto conto della forte stagionalità dell’attività produttiva, adoperando i dati Istat sui flussi turistici 2019 stagionalizzati per trimestre.

Per ottenere le stime finali sui bilanci annuali, sono state utilizzate due differenti misure di impatto mensili per i comparti di cui sopra, costruite tenendo conto del blocco delle attività nei mesi di marzo e aprile e della graduale ripresa dell’attività nei mesi successivi.

Le ipotesi impiegate hanno previsto cali di attività sin dal mese di gennaio 2020. Si è tenuto conto, in particolare per il settore della ristorazione, di attività in continuità anche nei mesi di lockdown (ad esempio per cibi da asporto o per particolari servizi di catering e mense), e, in ogni caso, di una non completa ripresa dell’attività produttiva fino a dicembre 2020.