Orso della Val di Non: firmata l'ordinanza di abbattimento

In serata (mercoledì 24 giugno) il Presidente Fugatti ha firmato il documento

Orso della Val di Non: firmata l'ordinanza di abbattimento
Ufficio Stampa Pat
Il presidente della Provincia autonoma a di Trento ha firmato poco fa (mercoledì 24 giugno, ore 20) l’ordinanza annunciata ieri con la quale dà mandato al Corpo forestale provinciale di monitorare in maniera intensiva l’area dove si è verificato l’incidente di cui sono rimasti vittime due uomini, identificare l’orso responsabile e procedere con quanto previsto dalla "lettera k" del piano Pacobace (vale a dire l'abbattimento).

Una strada per ora esclusa invece dal Ministro dell'Ambiente Costa, propenso invece a valutare con la Provincia Autonoma una riduzione del numero complessivo di orsi presenti in Trentino.
Quel che è certo è che l'orso va prima identificato, e per farlo potrebbero volerci mesi. Le tracce lasciate dall'animale sugli indumenti dei due cacciatori è allo studio della Fondazione Mach, ma stringere il cerchio sulla genetica e sulla sua identità non sarà semplice. 


L'orso che ha aggredito padre e figlio sul monte Peller è troppo pericoloso secondo il presidente della provincia che aggiunge: in Trentino ci sono troppi orsi (si calcola fra gli 80 e i 90 esemplari secondo il rapporto Grandi carnivori  2019). 
Quanto all'idea di mettere un tetto massimo alla presenza di orsi sul territorio, la proposta non è nuova: sosteneva questa tesi anche il presidente Ugo Rossi quando nel 2017 firmò l'ordinanza di abbattimento di KJ2 per altre aggressioni all'uomo.
Fugatti intende realizzare un piano di gestione autonomo della presenza dell'orso sul territorio compatibile con la gestione di questi animali e la sicurezza della popolazione. Di questo ha lungamente parlato con il ministero, aggiungendo però anche che "Noi abbiamo una legge del 2018, che ci consente ampi margini di manovra sulla gestione dei grandi carnivori". 
E che spiega nella dichiarazione qui sotto
Intanto Fugatti ha fatto visita all'uomo ferito ricoverato in ospedale a Cles.
Fabio Misseroni, 59enne macellaio di Cles, ha subito la frattura del perone destro ed ha ferite da morso alla gamba.  Le condizioni di Misseroni sono abbastanza buone (spavento a parte) e i sanitari dell'ospedale di Cles intendono dare il via libera alle dimissioni dal nosocomio.
Il figlio Christian di 28 anni ha subito ferite più lievi e dopo gli accertamenti era potuto tornare a casa ieri sera.

Christian Misseroni, sentito al telefono dalla Tgr, spiega che erano usciti per un'escursione senza portare con sé né smartphone né macchina fotografica né bastoni e tanto meno armi. Erano le 18 circa di lunedì 22. All'improvviso davanti al giovane si è parato un orso che digrignava i denti. Si ipotizza una femmina aggressiva per la presenza dei cuccioli, ma su questo non ci sono certezze.
Quando il padre ha visto il figlio sotto l'animale è intervenuto tentando di scacciare il plantigrado. L'orso ha reagito mordendolo ad una gamba e graffiandolo prima di fuggire. A quel punto il ragazzo ha aiutato il padre a raggiungere l'auto e assieme sono andati all'ospedale. 
I  forestali sono andati sul posto dell'aggressione. Sono stati raccolti anche i vestiti strappati di padre e figlio e gli zaini dei due. L'obiettivo è identificare geneticamente l'orso.
I PRECEDENTI
Quella del Monte Peller non è la prima aggressione registrata in Trentino da parte di un orso .
Il primo episodio a Pinzolo, nell'agosto del 2014. Poi anche a Zambana e a Terlago.
Leggi:  ​Aggressioni dell'orso in Trentino. I precedenti

IL BAMBINO E L'ORSO
Poche settimane fa, avevano fatto il giro del mondo le immagini del bambino che aveva incontrato l'orso nella zona di malga Spora, nel gruppo di Brenta.
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Fugatti in ospedale a Cles visita il ferito Pat
Fugatti in ospedale a Cles visita il ferito
I boschi del Peller teatro dell'aggressione TgrTrento
I boschi del Peller teatro dell'aggressione